giovedì 7 ottobre 2010

Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il vangelo di oggi ci parla di una lunga discussione attorno all’espulsione di un demonio muto che Gesù aveva compiuto dinanzi alla gente, mostrandoci Gesù che lotta contro il male, contro il principe del male che teneva schiavo un uomo rendendolo muto, incapace di comunicare con gli altri(vedi Lc 11,15-26).

È una storia di opposizione e di lotta che continua ancora oggi. L'incomunicabilità è davvero frequente: è difficile comunicare tra persone, tra etnie, tra popoli, tra nazioni. E l'incomunicabilità crea tensioni e conflitti, talora drammatici.
Nel Vangelo viene richiesto a Gesù, per essere credibile, un segno proveniente dal cielo. Il Signore, però, manifesta la sua potenza nell'umiltà. Se nell'umiltà nasce in una mangiatoia e nell'umiltà muore sulla croce.

Infatti, nel segno della croce si manifesta a tutti noi, manifesta la sua potenza nei nostri cuori e si dona con amore.
Egli è Colui che compie miracoli e segni a favore dei malati nel corpo e nello spirito. Scaccia da loro i demoni perché non vuole che i suoi fratelli siano invasi dal maligno.
La forza del male agisce nel mondo e nel cuore dell'uomo come germe di divisione, tenebra e violenza. L'uomo che si trova implicato nel suo regno, ne è reso muto: incapace di comunicazione vera con gli altri. Gesù che viene e scaccia i demoni è colui che, incarnando in se stesso lo Spirito di Dio, propaga il Suo Regno.
Il fondamento profondo del Regno è l'unità stessa che fa vivere il Padre e il Figlio nello Spirito.
Con la sua Parola, Gesù ci dice di stare attenti per non tornare prigionieri di Satana, perché è sempre un leone ruggente che cerca di divorare (1Pt 5,8), bisogna resistergli nella fede. Lo si vince semplicemente, tenendo salda la fiducia nel Padre.