lunedì 22 novembre 2010

22 Novembre: SANTA CECILIA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Facciamo oggi memoria di
Santa Cecilia, una delle sette donna martiri di cui si fa menzione nel Canone Romano e che ricordiamo come patrona dei musicisti.
Nel vangelo odierno, Gesù fa l'elogio di una vedova povera che nella sua miseria condivide più dei ricchi (vedi
Lc 21,1-4).
Il denaro gettato nel tesoro del Tempio serviva un po' per tante cose... anche per i poveri. Questi infatti vivevano di quanto la gente dava, visto che non esistevano enti pubblici che provvedevano. Le vedove e gli orfani erano tra i più bisognosi, ma capaci di condividere quel poco che avevano (basta sfogliare le pagine della Bibbia per capire).
Oggi poche persone in difficoltà riescono a farlo, anche per via del sistema economico che ha messo in ginocchio diverse famiglie.
Nella vedova del vangelo notiamo una grande fede, del resto anche la vedova di Sarepta mostrò al profeta la sua grande fede dando se stessa (cfr. 1R
e 17,7-24). Tutto questo nasce dal cuore. Infatti, “la fede non è solamente un atto, ma una serie di atti. E' un costante atteggiamento del cuore, un'obbedienza indiscussa. La fede deve avere una giustificazione divina su cui poggiare. Essa la trova nelle promesse di Dio” (J. Oswald Sanders).
La vedova del vangelo è una donna dal cuore largo, grazie al suo rappporto con Dio. Infatti, solo Lui è capace di allargare la tenda del nostro cuore.
Quello che fa Gesù non è altro che sorridere alla donna perché riconosce questo rapporto con Dio e desidera condividerne col cuore quel gesto, perché vi è tutta la persona, tutta la sua vita: il dono di sè.
Abbiamo chiuso un'anno liturgico e ci stiamo avviando ad iniziare l'avvento (domenica 28 novembre) il periodo che ci prepara al natale del Signore. Iniziamo anche noi ad allargare il nostro cuore e gettiamo anche noi in quel tesoro noi stessi. Sia la nostra vita come la vedova del Vangelo: un dono di sè.
Buona settimana nel Signore!