venerdì 19 novembre 2010

Venerdì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Gesù è nel Tempio, nella casa del Padre, nella casa della preghiera. meta del suo ingresso a Gerusalemme (vedi Lc 19,45-48). La sua presenza al Tempio, attualizza le parole del profeta Malachia: "Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate" (Mal 3,1).
A queste parole è bene chiedersi cosa siamo andati a fare nel Tempio? Solo delle pie devozioni (buone anche quelle) o a cercare Dio?
Gesù vuole essere presenza e consacrazione nel Tempio della nostra vita, ma il suo ingresso nel Tempio è anche motivo di giudizio: "Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai" (Mal 3,2) e di salvezza: "Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani" (Mal 3,4).
Quello che fa Gesù è la purificazione del tempio, un proseguo delle attività dei profeti, non solo nell'alzare la voce, ma anche coi fatti: "In quel giorno non vi sarà neppure un mercante nella casa del Signore degli eserciti" (Zac 14,21). Infatti nel Vangelo osserviamo che Gesù si mise a scacciare i venditori e la modalità la possiamo leggere in Mc 11,15-16 e in Gv 2,15.
Gesù con il suo gesto non fa altro che presentare un nuovo tipo di religione, in cui l'accesso a Dio avviene mediante la fede, la preghiera e la riconciliazione. Motivo per cui, i capi decisero di mettere a morte Gesù.
Preghiamo quest'oggi perché la nostra vita sia sempre tempio del Signore e che non condanniamo mai, ma ricerchiamo sempre il bene.
Oggi, il calendario carmelitano ricorda San Raffaele Kalinowski insigne nello zelo per l'unità della Chiesa e instancabile nel ministero del sacramento della Riconciliazione e della direzione spirituale.