sabato 31 marzo 2012

Beata Giovanna da Tolosa


Tra le sante carmelitane, purtroppo poco conosciuta, abbiamo la Beata Giovanna di Tolosa. Di questa beata non si sanno molte cose. 

Si dice che Giovanna sarebbe nata nel 1220 e morta il 25 agosto 1271, figlia ed erede di Raimondo VII (IX), conte di Toulouse, e di Giovanna d’Inghilterra. Lei stessa fu poi contessa di Tolosa dal 1249 alla sua morte e dalle mani di San Simone Stock avrebbe ricevuto l’abito di terziaria, meritandosi così di essere considerata fondatrice del Terz’Ordine del Carmelo. Nella Basilica di san Giovanni Battista in Ravenna, ne troviamo una raffigurazione. 
Di questa mancanza di notizie dei primi secoli della nostra storia si soffre e si è sempre incerti. Il fatto, però, che sia vissuta prima della Bolla “Cum Nulla” è positivo, perché sta ad indicare che l’aggregazione delle donne all’Ordine è un dato di fatto antico.
Giovanna, donna di stirpe nobile del regno di Navarra, visse come reclusa presso il convento dei frati carmelitani di Tolosa, dove condusse una vita di grande austerità. 
Amava molto parlare con i giovani religiosi delle cose celesti e pregava molto per essi, che ne traevano gran profitto spirituale. Ella avrebbe impiegato interamente non solo il suo tempo ma anche il suo denaro per la formazione dei religiosi carmelitani.
Forse può destare meraviglia, ma la beata Giovanna visse la clausura prima che assumesse una sua propria struttura. 
Non sembra che sia vissuta molto prima del 1400, perché non appare nei cataloghi dei santi carmelitani della seconda metà del sec. XIV né nella lista dei santi dello stesso Ordine del priore generale Giovanni Grossi (+ 1437). 
Giovanna è spesso detta terziaria oppure monaca; comunque rimane che professasse la Regola carmelitana, come fecero altre donne “converse” in quel tempo. Dopo la morte, le furono attribuiti dai fedeli molti miracoli.
L’Arcivescovo di Tolosa, Bernardo Du Rosier dal 1452 al 1474 elevò il corpo di Giovanna ponendolo in un’urna in luogo degno, in una cappella della chiesa carmelitana della città e, in tale occasione, concesse un’indulgenza di quaranta giorni a coloro che visitassero le reliquie. Ricognizioni delle reliquie si ebbero nel 1616, 1656 e 1688: nel 1656 fu notato che mancavano il braccio e la mano destra, portati in Spagna dal Priore generale, Enrico Silvio, durante una visita al convento e nel 1688 mancavano anche la mano sinistra e alcuni denti. 
Dopo la rivoluzione francese, durante la demolizione della chiesa carmelitana a Tolosa nel 1805, i resti di Giovanna furono trovati in un muro insieme con il verbale della ricognizione del 1688 e alcune preghiere che la beata avrebbe abitualmente recitato. Portato nella chiesa metropolitana di S. Stefano il corpo fu sepolto nella cappella di S. Vincenzo de’ Paoli, poi nel 1893, in occasione della beatificazione, fu di nuovo elevato e posto in un reliquiario in forma ogivale. 
Giovanna fu beatificata da papa Leone XIII nel 1895. 
La sua festa, prima dell’ultima riforma liturgica, veniva celebrata il 31 marzo (cfr. Ludovico Saggi, O.Carm., Santi del Carmelo, pp. 222-223).