sabato 14 luglio 2012

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)


Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


La sezione del Vangelo di Marco che va da 6,6 fino a 8,26 viene chiamata “sezione dei pani”; motivo di questa dicitura è il tema del pane che vi ricorre spesso.
Siamo in cammino come Gesù. Durante il cammino Gesù insegna e nel suo insegnamento prevalgono le azioni e il pane. Per l’evangelista Marco è importante comprendere Gesù come colui che dà il pane, che è il vero pane. Gesù dirà per mezzo dell’evangelista Giovanni: “non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi da'  il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà  la vita al mondo” (Gv 6,32-33).
Il brano che la liturgia domenicale ci propone, ci invia in missione.
Questa missione non è isolata, la solitudine porta il dubbio. In due è meglio, ci si rafforza, ci si confronta.
La vera forza Marco la simboleggia in un bastone. E' il bastone del cuore di Dio, capace di sorreggere il cuore e il passo. E' quel bastone per rinfrancarsi dalla stanchezza e apporggiarvi eventuali sconforti.
A questa forza va aggiunto il messaggio da annunciare con franchezza, perchè tutti arrivino alla conversione.
Altri simboli accompagnano la nostra pericope evangelica: sono i segni di Dio. 
Oggi, forse, noi li commentiamo con occhi egocentrici, gettando frasi simili: "Gesù andava vestito con una tunica". Tutta la gente del tempo più o meno era vestita allo stesso modo. Chi se lo permetteva, aveva qualche gioiello addosso. Ma siamo sicuri che erano vestiti di Dio? 
Oggi tutti abbiamo modo di scegliere come vestirci. Ma c'è da chiedersi se siamo vestiti di Dio oppure siamo solo bravi a guardare la pagliuzza nell'occhio del fratello e della sorella.
Dio è presente in mezzo a questa vita con amore e la guarisce donandogli il Suo Spirito.
Il viaggio dei Dodici e del cristiano di ogni tempo, è il viaggio dell'uomo alla riscoperta di sè. Per vivere meglio questa scoperta, il viaggio deve essere leggero e fiducioso.
E' il fuoco dell'amore di Dio che deve prevalere il resto non conta. E' l'interiorità che bisogna guardare e non ciò che appare. E' la fede che sposta le montagne e non eventuali rosari detti e ridetti in maniera frettolosa senza entrare nel mistero di Cristo.
Quest'amore deve entrare e rimanere nella casa, sottolinea l'evangelista Marco. Non è un discorso che parte da un microfono di una chiesa, ma da Dio. In questo luogo, la casa, il Vangelo deve essere significativo, deve dare senso a quanti vi abitano. Se l'abitante respinge, rifiuta quanto viene da Dio, non bisogna soffrirci, ammalarsi (anche fisicamente), si va altrove, dove ci potrà essere un'altra casa, un altro tabernacolo per l'amore di Dio.
Il Signore Gesù, nella Sacra Scrittura è definito Germoglio. Lasciamo che questo germoglio fiorisca nell'angolo più adatto. Sarà il crocicchio di una strada, ma sarà l'angolo giusto perchè porti frutto.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!

  
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 * l'immagine è di don Mauro Manzoni