sabato 14 dicembre 2013

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A) - GAUDETE


Gesù agli inviati del Battista, in carcere,risponde che la sua missione è rivolta aipoveri e a quelli che non contano.Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Dopo la celebrazione dell'Immacolata, riprendiamo nuovamente il cammino con la terza domenica di Avvento. 
L'antifona della Liturgia eucaristica di questo giorno recita così: Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino. (Fil 4,4.5). Da questo deduciamo che il tema della gioia è alla base della Liturgia della Parola di questa domenica d’Avvento. È la gioia che scaturisce nel buio della nostra esistenza, ove siamo chiamati ad incamminarci e rileggere nella nostra vita, con la luce nel cuore, la Parola del Signore.
Il Vangelo odierno, inserito nel contesto di una serie di racconti circa l’attività di Gesù, che fa seguito al discorso sull’apostolato (Mt 11-12), inizia col presentare il Battista, in prigione nella fortezza di Macheronte.
L'evangelista Matteo ci rivela la motivazione della prigionia e della morte del Battista: aveva denunciato il comportamento immorale di Erode e di Erodiade (Mt 14,1-12).
Alla base del suo discorso, l’evangelista pone l’accento sulla polemica fra Gesù e i suoi avversari, in un crescendo che continuerà per tutto il resto del vangelo.
In questa sezione, dominata in modo preponderante dalla diffidenza e dall'ostilità, la predicazione di Gesù è costretta a farsi misteriosa e Gesù per non togliere del tutto la luce dei suoi insegnamenti al popolo d'Israele, propone sotto il velo del genere parabolico i vari aspetti della misteriosa realtà del Regno (c. 13).
Per ogni cristiano, è importante cogliere la beatitudine del v. 6: Beato chi non si scandalizza di me per raccogliere nella vita lo stile di Dio. E quale lo stile di Dio?
Alla domanda: "sei tu quello che deve venire o dobbiamo aspettarne un'altro?", Gesù non risponde con argomenti teorici, teologici ma risponde con le opere: "andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo".
Quante volte pensiamo che Dio debba intervenire su certi fatti, hic et nunc. Questo è il modo di pensare di quanti attendevano un Messia apocalittico, imperatore, che risolveva i problemi all'istante.
Questo modo di pensare vige ancora in mezzo a noi e ci colloca in una crisi di fede, perché il messia con cui ci incontriamo è il messia perdente, umiliato e che continuamente viene inchiodato alla croce.
In questo contesto Gesù presenta il Battista a tutti come una persona coerente. Questo vuol dire che quanto egli ha fatto ed insegnato coincide, è verità dei fatti con quello che vive in prima persona e, ponendosi delle domande ha capito lo stile di Dio.
Oggi più che mai siamo chiamati a capire lo stile di Dio nella nostra storia, nel nostro presente.
La gioia di cui si parla nel Vangelo odierno richiama a farsi promotori/trici di comunione, di pace, di solidarietà, in tutte le circostanze della vita. Infatti, io sarò gioia se renderò gioiosa la vita dell'altro.  
Il cammino faticoso che giorno dopo giorno percorriamo, sia motivo per scrutare i segni della risurrezione in quelle situazioni di povertà evangelica perché la nostra fede fiorisca in Lui!

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!


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immagine, fonte: http://www.la-domenica.it