sabato 22 marzo 2014

III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Gesù affaticato dal viaggio, sedeva presso il pozzo. Giunse una donna samaritana ad attingere acqua…Continua il cammino di Gesù nella nostra vita. Egli passa e ci incontra così come siamo. Ugualmente vuole intrattenersi con noi, come succede nel brano della Samaritana, proposto in questa terza domenica di quaresima.
Nel brano si incontrano l'assetato (Gesù) e l'incapacità dell'uomo ad esaudirlo (la Samaritana), fino al punto che questa sete si ripeterà, ai piedi della croce per constatare che la vera fonte dell'acqua è Gesù, che offre acqua viva cioè la possibilità e l'offerta di una vita nuova.
Quest'incapacità la si trova in tutti. Tutti siamo divorati da una sete, chi più chi meno. La stessa società che viviamo lo sa, per questo offre quei surrogati per attirarci ad altra fonte che non è Gesù.
Forse la cultura del benessere, del successo,  può saziare qualche cosa ma non la vera sete.
La sete di cui si parla è un desiderio di crescere "in spirito e verità" e la sorgente è una sola: Gesù!
per arrivare a Lui, in queste domeniche (terza, quarta e quinta) di quaresima, abbiamo tre racconti che riguardano l'itinerario dei catecumeni e il loro passaggio attraverso gli scrutini per arrivare al Battesimo. E' il cammino dell'iniziazione cristiana.
Tre sono le piste del cammino in questa domenica: l'incontro, la rivelazione, l'annuncio.
La prima pista si presenta semplice perché tutto parte dall'incontro, dove inizia un dialogo, dove si impara a conoscersi. Dove si apre il cuore.
L'apertura del cuore permette a Gesù di andare oltre, di farsi conoscere per quello che veramente Egli è.
La seconda, invece, dopo un dialogo già aperto, Gesù gradualmente si rivela ed ottiene una lenta progressione, infatti la samaritana fa il passaggio dalla sete d'acqua alla sete della vita eterna; dal culto antico al nuovo culto in spirito e verità. 
In questa seconda pista, però, scorgiamo un particolare che viviamo ogni domenica: l'Eucaristia. Con la Celebrazione Eucaristica tutti a qualsiasi titolo siamo convocati nel suo nome. E' un invito a passare dal nutrimento terreno al desiderio di cibarsi di Lui per compiere la volontà di Dio. In questa convocazione, ci permette di incontrarlo e se siamo disposti ad accoglierlo, Gesù si rivela: nella sua Parola e nel suo Pane.
Da qui scaturisce la terza pista che è quella dell'annuncio. Gesù non è l'unico profeta egli è il Profeta, il Messia, il Salvatore del mondo. Noi, comprendendo questo come la samaritana dobbiamo abbandonare la nostra brocca, la nostra anfora in quanto colmi di Lui e andare ad annunciare a tutti chi è Gesù.
L'evangelista ci esorta dicendo che è grazie alla testimonianza che molti credettero in Gesù, che molti dalle Parole di Gesù sono diventati anch'essi annunciatori.
In questa terza domenica, ognuno di noi è invitato a trovare il pozzo di Sicar e sedersi per conoscere il dono di Dio. 
Non tutti lo conosciamo. L'essere battezzati non giustifica che già lo conosciamo, anche noi possiamo avere "cinque mariti", anche noi possiamo essere tra quelli che fanno distinzione di chiesa. E possiamo continuare all'infinito.
Gesù stesso propone un cammino per ridare senso pieno alla nostra vita appagata da un pozzo inesauribile: l'amore di Dio un dono che non si stanca e non si ripete mai perché è eterno. 

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!


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RICORDANDO I MISSIONARI MARTIRI

La data ricorda l’uccisione dell’arcivescovo di San Salvador, monsignor Óscar Arnulfo Romero y Galdámez, avvenuta proprio il 24 marzo del 1980, per opera di un sicario, nella cappella dell’ospedale della Divina Provvidenza. Il presule, di cui è in corso la causa di canonizzazione, venne ucciso mentre alzava l’ostia per la consacrazione. Questo evento è molto conosciuto, al contrario, di centinaia di uccisioni di missionari sacerdoti, religiosi e laici non abbiamo notizia. I missionari che si trovano in prima linea ad annunciare il Vangelo vengono fatti oggetto di discriminazioni, minacce, violenze, solo perché spesso difendono i diritti degli ultimi. Sono almeno un migliaio i missionari uccisi dal 1980 al 2011. Secondo le ultime statistiche, ne sono stati assassinati dodici, sei in America, quattro in Africa e due in Asia. Tra questi, don Luigi Plebani, di 62 anni, sacerdote Fidei Donum della diocesi di Brescia, che prestava servizio in Brasile, e padre Valentim Eduardo Camale, dei missionari della Consolata, presente a Liqueleva (Mozambico). Questa Giornata diventa così un’occasione per pregare e solidarizzare con quanti fanno conoscere Cristo al costo della vita. 

Nicola Gori


immagine, fonte: http://www.la-domenica.it/iii-domenica-di-quaresima/