sabato 18 marzo 2017

III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

Mi sto per accingere a scrivere un pensiero per questa terza domenica del tempo di quaresima e subito sono interrotto da un pensiero: cosa stiamo celebrando? 
La risposta immediata è la quaresima. Ma se spostassimo un po' l'attenzione ad un ampio orizzonte, possiamo dire che quello che stiamo celebrando è un tempo di grazia che ci fa vivere particolarmente tre sacramenti: il Battesimo, l'Eucarestia, la Riconciliazione. 
La quaresima quindi è un tempo forte per l'ascolto della Parola di Dio e la riflessione, per essere rinnovati interiormente e celebrare meglio la Pasqua del Signore. 
Nonostante tutto, in noi vige una domanda di fondo che, per restare in tema alla liturgia di questa domenica, non è altro che questa: quale sete alberga nel nostro cuore? 
La domanda sorge spontanea dall'antichità: il Signore è in mezzo a noi, sì o no? (Es 17,17). 
Le difficoltà della vita sono tante. Non sappiamo in effetti a cosa aggrapparci prima. Continuiamo a vivere nel nascondimento per paura dell'altro e qualche triste vicenda può farci mettere in dubbio la presenza di Dio nella nostra vita.
Gesù passa dalla nostra difficoltà (Samaria), la sceglie quasi come tappa obbligata. Vuole ricucire e tessere relazione. Vuole corteggiare ancora (il pozzo). Vuole essere il nostro Sposo.
Questa domenica sentiremo parlare di un elemento primordiale di vita: l'acqua. Attenzione, non parliamo di siccità perché l'acquedotto ha chiuso i rubinetti; qui ci sta un altro tipo di siccità: quella spirituale.
Con l'elemento dell'acqua, la liturgia vuole farci comprendere di rivedere nuovamente il nostro battesimo. Lì l'acqua, della grazia battesimale, ci ha immerso nella esistenza stessa di Gesù Cristo, ci ha reso figli di Dio. In quel momento, l'amore di Dio «è diffuso nei nostri cuori». Finisce ogni arsura, ogni domanda dell'uomo che possa cadere nell'assurdo di un deserto privo di vita. 
Eppure, nonostante tutto, siamo come la Samaritana. Abbiamo avuto cinque mariti e quello che abbiamo adesso non lo è neanche!
C'è bisogno di andare al pozzo e scavarlo. Ma non un qualsiasi pozzo o al pozzo legato al passato dove non avremmo mai occhi per vedere e mani per scavare. Abbiamo bisogno del pozzo di Dio, dove trovare Lui che ci dona l'acqua per la vita eterna. Abbiamo bisogno di quel pozzo per innamorarci nuovamente di Dio. Abbiamo bisogno di fare esperienza di quel pozzo, perché altri, a loro volta possano fare esperienza di Dio.
Fare esperienza di Dio è lasciar cadere ogni maschera e farsi educare da Lui nel cammino di fede, così come fece la Samaritana.
L'antifona d'ingresso alla Messa anticipa questa pedagogia di Dio: "Quando manifesterò in voi la mia santità, vi raccoglierò da tutta la terra; vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati da tutte le vostre sozzure e io vi darò uno spirito nuovo".
E' il cammino della santità fatto di tenerezza, amore, misericordia verso tutti.
Questa domenica Gesù ci aspetta al pozzo e spera di incontrarti.

Buona Domenica nel Signore!


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Video a cura di Gaetano Lastilla


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immagine, fonte: la domenica