mercoledì 6 maggio 2020

V DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)

IO SONO LA VIA, LA VERITÀ E LA VITA

Siamo arrivati alla quinta domenica di Pasqua e dopo aver accolto Gesù come "porta", quest'oggi accogliamo il suo testamento spirituale.
Siamo nel Cenacolo, nel luogo dell'amore, dell'intimità, ma nonostante questa atmosfera amicale, piena d'amore, qualcosa turba l'animo dei discepoli, qualcosa li rende tristi e non sanno vedere altro se non se stessi.
Gesù è presente in questa situazione. Gesù è sempre presente quando qualcosa non va, quando non siamo capaci di guardare oltre l'orizzonte, Lui è lì pronto per consolarci e condurci in quella dimora, che è la casa del Padre. E lo fa con queste parole: "Non abbiate paura, non sia turbato il vostro cuore", sono le parole primarie del nostro rapporto con Dio e con la vita. Gesù partendo dal cuore, ci incoraggia, ci rincuora, ci rassicura, ci propone nuovamente l’orizzonte di speranza: “Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”.
Gesù, in questo momento poteva dire: "abbiate coraggio" e invece dice "abbiate fede". Il contrario della paura non è il coraggio, è la fede nella buona notizia che Dio è amore e che ti ama, e non ti molla mai.
La fede, piccola o grande che sia, se l'abbiamo nessuno potrà togliercela. Noi abitualmente diciamo: "fai perdere la fede!". Attenzione! La fede o ci sta oppure no. Il resto dipende da come io aderisco alla fede o mi aggrappo ad essa. Dobbiamo pensare alla fede come quando pensiamo alla persona più cara a cui prestiamo tutte le attenzioni possibili. Perché la fede in Dio è il nostro rapporto con Lui.
Quanta fatica. Più parliamo di fede e più retrocediamo nella fossa di morte. Gesù ancora una volta ci dice: "niente paura" e lo fa presentandosi così: Io Sono la via, Io Sono la verità, Io Sono la vita. Non sono le tre realtà di Gesù ma è un'unica presentazione di se stesso.
Presentandosi così, Gesù ci chiama alla via della felicità, una felicità che deve cantare nel cuore in eterno (Sal 84,6). I discepoli avevano visto concretizzare questa felicità nel servizio. Un servizio fatto d'amore nel chinarsi per lavare i piedi, nel spezzare il pane per darlo a Giuda, nella trafittura del costato e nel perdono.
Gesù ci dice di essere la verità. Non si tratta di cose che dobbiamo sapere, perché la verità di cui parla Gesù è qualcosa che arde nel cuore e se arde nel cuore, la verità è un modo di vivere con fede e amore.
Inoltre, Gesù ci dice che è la vita quale grande espressione dell'amore. E questa vita porta con sé il respiro di Dio, perché Egli è in ogni azione d'amore e sopratutto è quel grande dono d'amore di cui noi sacramentalmente ci nutriamo per avere la vita eterna.
Allora chiediamoci: in quale Dio crediamo? Come arriviamo alla salvezza? Come cresciamo nella fede? Aggrappandoci qua e là? Magari anche a qualche leader di gruppo e appena non c’è più, ci crolla tutto e si spegne la fede? Abbiamo sempre più bisogno di volgere il nostro sguardo verso Gesù, verso Colui che ci permette di vivere in quella stabile dimora, in quell'intimità e restarci.
Nel vangelo Filippo e Tommaso sono coloro che ci rappresentano. Fanno obiezioni, tardano a capire, vogliono vedere. E nonostante aver avuto la possibilità di vedere, di sentire, di capire la bellezza di quanto aspettavano, di quella patria verso la quale, anche noi camminiamo, per comprendere il grande amore di Dio, Gesù ci fa dono dello Spirito. Solo un cuore plasmato dall'amore di Dio può accogliere lo Spirito, perché è un cuore che percorre la via di Dio e costruisce un rapporto con quella verità arrivando alla vita, grazie alla quale dimora con il Padre, nella sua casa e «questa non è alienazione: questa è la verità, questo è lasciare che Gesù prepari il nostro cuore, i nostri occhi per quella bellezza tanto grande. È il cammino della bellezza. Anche il cammino del ritorno alla patria» (Papa Francesco).
Quindi, per seguire Gesù, abbiamo bisogno di orientarci verso Lui e aggrapparci a Lui. Lui è la via la verità e la vita, non abbiamo bisogno di altri legami qua e là: "solo Dio basta", diceva santa Teresa di Gesù.
In questo mese mariano tante sono le celebrazioni per ricordare e imitare Maria. La nostra vita, ricordiamo, ha un duplice orientamento: vita Deiforme e vita Marieforme.
La prima ci dice di vivere secondo la volontà di Dio, mentre la seconda secondo i desideri di Maria. E Maria non fa altro come fece a Cana: rivolgersi a Dio.
Quindi, “sia in noi tutti lo Spirito della Vergine affinché possiamo vivere per Lui, abiti in noi e così sarà Lui a compiere le nostre azioni. Il suo Spirito sia il principio che regola la nostra esistenza” (Michele di sant’Agostino, Vita Marieforme, I,5). Amen.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!