mercoledì 11 febbraio 2009

TOCCATI DALLA MISERICORDIA DEL SIGNORE

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Continua il cammino. Gesù lascia Genesaret torna in terra pagana e vi resta per qualche tempo per compiervi una vera e propria missione di evangelizzazione (vedi Mc 7,24-30). Questo significa che il Vangelo non è riservato solo ad alcuni popoli o solo ad alcune persone. Gesù si rivela mandato a raccogliere tutti i figli di Dio, ovunque si trovino, anche i pagani, in un solo ovile sotto un solo pastore. È aperto a tutti e vuole accogliere tutti. Non c'è nessuno al mondo che sia estraneo al Vangelo; nessuno che non possa essere toccato dalla misericordia del Signore. Simbolo di tutto questo è la donna siro-fenicia che, in qualche maniera, "costringe" Gesù ad allargare i confini della sua missione. Si potrebbe dire che il Vangelo conduce Gesù sempre oltre, a non fermarsi dentro i confini abituali, neanche quelli della propria cultura e neppure quelli della propria religione.
Ma in questa donna troviamo anche un modello di vita di orazione. L'uso dell'imperfetto sottolinea l'insistenza tenace di questa madre angosciata che "gettandosi ai suoi piedi", con un gesto carico di dolore ma anche di fiducia e speranza, manifesta una fede grande, come rivela il testo parallelo di Matteo: «Gesù le replicò: "Donna, davvero grande è la tua fede!"» (15,28), che Marco invece riferisce così: «Per questa tua parola, va', il demonio è uscito da tua figlia». La donna, è esempio della preghiera della comunità cristiana e di ogni discepolo.
Questo episodio aiuta a capire qualcosa del mistero che avvolgeva la persona di Gesù e la sua vita con il Padre. L’atteggiamento della donna apre un nuovo orizzonte nella vita di Gesù. Grazie a lei, il progetto del Padre è per tutti. La donna pagana, serve a suscitare la gelosia dei figli, perché apprezzino il dono che a loro per primi è stato offerto (Rm 11,11). E Marco lungo le pagine del vangelo, ha un’ apertura crescente in direzione degli altri popoli.
In questo modo, Marco porta i lettori ad aprirsi nei confronti della realtà del mondo che li circonda, ed a superare i preconcetti che impedivano la convivenza pacifica tra la gente. Questa apertura verso i pagani appare in modo molto chiaro nell’ordine finale dato da Gesù ai discepoli, dopo la sua risurrezione: ”Andate per il mondo intero e proclamate il Vangelo a tutte le genti” (Mc 16,15).
Riconoscendo umilmente come l'apostolo Tommaso Gesù "Mio Signore e mio Dio", preghiamo così: Signore, rendimi "nuovo" nel tuo amore. Abilitami dunque a vedere l'altro complementare a me nelle sue diversità. Liberami da stolte rivalità, fammi camminare nell'amore che è sempre un uscire da me per farmi dono.