Carissimi, col vangelo odierno, Gesù indica la vera via della libertà che nasce dal cuore purificato e docile allo Spirito Santo (vedi Mc 7,14-23)
Nella religione ebraica, ai tempi di Gesù, si cavillava su quello che davanti a Dio era puro o impuro. Ma anche noi abbiamo oggi i nostri cavilli da fare presa di rivoluzione, senza guardare in faccia nessuno.
Non stiamo a difendere o andare contro l'igiene. Ma credo che nella vita abbiamo ben altro da purificare: la nostra stessa vita. Una vita che non sa più dove arrampicarsi, che appena succede qualcosa impazzisce e non sa più cosa dire e cosa sia giusto fare. Quale amore dobbiamo chiederci? Quale amore... quello delle sottigliezze? quello di togliere una vita? L'amore carissimi unisce a Dio in un rapporto che è il senso profondo del mio vivere. Non abbiamo bisogno di sacralizzare le cose esterne. Dobbiamo andare al cuore, all'interiorità, alle intenzioni del cuore: è lì che quanto io compio ha senso, acquista valore positivo o negativo, è gradito o no a Dio. Sant'Agostino diceva: "Beati coloro che si allietano quando, entrando nel loro cuore, non vi trovano niente di male. Per poter rientrare così nel tuo cuore, purificalo! Spazza via dal tuo cuore i sordidi desideri, l'avarizia, getta via i risentimenti... verso l'amico e anche verso il nemico. Togli via tutto questo e ritorna al tuo cuore: vi troverai la gioia".
Istintivamente il nostro cuore, malato di egoismo, non cerca il Regno di Dio e il trionfo del suo Amore, ma l'interesse personale. Eppure la promessa è consolante: "Vi purificherò ..... Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo" (Ez. 36,26).
E' quello che in realtà avviene se lasciamo che la grazia di Gesù morto e risorto ci penetri e ci converta ottenendoci le energie del suo Spirito che ci guarisce e vivifica.
Preghiamo sostando prendendo consapevolezza di quanto coltivare l'interiorità sia importante sempre, ma molto più oggi, in cui questo tipo di società stimola a "giocare" tutto sull'"apparire". E' da questa corsa al "sembrare" che derivano spesso le più grandi ingiustizie sociali di oggi.
Oggi che ricordiamo la Vergine di Lourdes, affidiamoci a lei perchè ci aiuti a gettare il nostro cuore nel cuore di Dio.
Preghiamo il Signore così: Dammi un cuore puro, Signore, che cerchi Te e quanto a Te piace.
Nella religione ebraica, ai tempi di Gesù, si cavillava su quello che davanti a Dio era puro o impuro. Ma anche noi abbiamo oggi i nostri cavilli da fare presa di rivoluzione, senza guardare in faccia nessuno.
Non stiamo a difendere o andare contro l'igiene. Ma credo che nella vita abbiamo ben altro da purificare: la nostra stessa vita. Una vita che non sa più dove arrampicarsi, che appena succede qualcosa impazzisce e non sa più cosa dire e cosa sia giusto fare. Quale amore dobbiamo chiederci? Quale amore... quello delle sottigliezze? quello di togliere una vita? L'amore carissimi unisce a Dio in un rapporto che è il senso profondo del mio vivere. Non abbiamo bisogno di sacralizzare le cose esterne. Dobbiamo andare al cuore, all'interiorità, alle intenzioni del cuore: è lì che quanto io compio ha senso, acquista valore positivo o negativo, è gradito o no a Dio. Sant'Agostino diceva: "Beati coloro che si allietano quando, entrando nel loro cuore, non vi trovano niente di male. Per poter rientrare così nel tuo cuore, purificalo! Spazza via dal tuo cuore i sordidi desideri, l'avarizia, getta via i risentimenti... verso l'amico e anche verso il nemico. Togli via tutto questo e ritorna al tuo cuore: vi troverai la gioia".
Istintivamente il nostro cuore, malato di egoismo, non cerca il Regno di Dio e il trionfo del suo Amore, ma l'interesse personale. Eppure la promessa è consolante: "Vi purificherò ..... Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo" (Ez. 36,26).
E' quello che in realtà avviene se lasciamo che la grazia di Gesù morto e risorto ci penetri e ci converta ottenendoci le energie del suo Spirito che ci guarisce e vivifica.
Preghiamo sostando prendendo consapevolezza di quanto coltivare l'interiorità sia importante sempre, ma molto più oggi, in cui questo tipo di società stimola a "giocare" tutto sull'"apparire". E' da questa corsa al "sembrare" che derivano spesso le più grandi ingiustizie sociali di oggi.
Oggi che ricordiamo la Vergine di Lourdes, affidiamoci a lei perchè ci aiuti a gettare il nostro cuore nel cuore di Dio.
Preghiamo il Signore così: Dammi un cuore puro, Signore, che cerchi Te e quanto a Te piace.