mercoledì 20 ottobre 2010

Giovedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il vangelo di oggi ci riporta alcune frasi di Gesù. La prima, sul fuoco sulla terra, c’è solo in Luca. Le altre hanno frasi più o meno parallele in Matteo. Ciò ci riporta al problema dell’origine della composizione di questi due vangeli un problema che si risolverà in pieno solo quando potremo conversare con Matteo e Luca, dopo la nostra risurrezione! (vedi Lc 12,49-53).
Gesù si rende conto che la sua avventura umana volge al termine: stanno tutti tramando per sbarazzarsi di lui, per farlo fuori. L'uomo di ogni tempo è strano, piuttosto di accettare la verità, anche se scomoda, preferisce tapparsi gli orecchi e ammazzare i profeti.

Luca, mentre scrive, descrive una realtà che ha sotto gli occhi: le prime persecuzioni hanno bussato alla porta dei seguaci di Gesù e tutti vivono sotto la tensione di un mondo che stenta ad accogliere il messaggio evangelico. Eppure molti preferiscono subire l'avversione della propria famiglia piuttosto che rinnegare l'appartenenza al Rabbì. Chi segue il Vangelo sappia che nasce sotto il segno della contraddizione e sotto il segno della contraddizione cresce e si diffonde.
La proposta che il vangelo rivolge agli uomini di tutti i tempi è quella di una scelta radicale pro o contro Cristo. E non c'è spazio per i compromessi. Il cristiano urta non solo le situazioni familiari, ma spesso anche le strutture sociali e coloro che le reggono e le dominano a proprio vantaggio. La lotta contro di essi è inevitabile quando ci si trova schierati dalla parte di Cristo e del vangelo.
Il discepolo perciò non è chiamato ad una vita tranquilla, tesa al benessere personale o anche comunitario. Il discepolo deve immergersi nel Vangelo ed essere come battezzato (appunto, immerso) in esso.
Il battesimo che egli prevede e desidera è l'immersione nel proprio sangue, nella propria morte. La morte non è un momento facile nella vita di Gesù; essa tiene angustiato tutto il suo animo, come rivelerà nel Getsemani e sulla croce. Il suo desiderio è di arrivarvi quanto prima e così porre fine al suo tormento, ai contrasti e ai conflitti che si alternano nella sua coscienza.
L'adesione al Vangelo chiede anche una separazione dalla vecchia vita, dalla vita basata sui vecchi legami, fossero anche forti come quelli di sangue. Solo il Vangelo è il fuoco che cambia il mondo, a partire dal cuore di ciascuno.

Signore Gesù, tu non ci hai donato uno Spirito di timidezza, ma di forza, perché da Lui sostenuti e guidati troviamo il coraggio di vivere fino in fondo le forti esigenze della tua sequela. Non permettere che ceda alla facile tentazione di adagiarmi in un cristianesimo-rifugio, dove tutto giunge in modo ovattato, senza troppo turbare la mia quiete incosciente.