sabato 18 gennaio 2014

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)


Brogi , Roma. S. Andrea della Valle. S. Giovanni Battista indica Gesù ai Santi Andrea e Giovanni; Domenichino - insieme

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Abbiamo lasciato il Tempo della Manifestazione per tornare alla ferialità, al Tempo Ordinario. 
Domenica scorsa eravamo con Gesù al Giordano. L'evangelista Giovanni ci intrattiene ancora nel luogo del Battesimo di Gesù per mostrarci l'incontro del Precursore con il Messia, presentandoci Gesù come l' "Agnello di Dio".
Anche la prima lettura riprende questa tematica. Il verbo ebraico usato è talya che vuol significare sia "servo" che "agnello"
Nella profezia del secondo carme del Servo del Signore, la comunità post-pasquale ha letto e riconosciuto il ruolo svolto da Gesù Cristo, che con il dono di sé e con il suo battesimo elimina il fallimento dell'umanità e la immerge nella vita Trinitaria per una nuova ed eterna alleanza.
L’evangelista Giovanni sottolinea che Gesù è l’Agnello pasquale e con il suo sacrificio libera definitivamente l’umanità. Ricordare che Gesù è l’Agnello di Dio si allude al "Servo del Signore" che Isaia, nell'annunciare in anticipo la sua passione, paragona a un "agnello condotto al macello", aggiungendo anche che "portava il peccato di molti (Is 53,7.12).
La celebrazione odierna ci invita ad avere uno sguardo contemplativo, entrare dentro il mistero del Dio fattosi uomo, che assume una corporeità.
Avere uno sguardo contemplativo non è un momento estatico della vita, ma una chiamata alla santità così come ci indica la seconda lettura.
Questa nostra società ha sempre bisogno di qualcuno che sappia indicare Gesù, il Cristo come l'Agnello di Dio. Ha bisogno di testimoni missionari con l'offerta generosa della propria esistenza.
Oggi confondiamo e riduciamo facilmente l'essere cattolico, cristiano ad un semplice andare a Messa e "arrivederci alla prossima domenica... se posso".
"Vita cristiana non è un tempo della propria esperienza, ma tutta l'esistenza terrena di colui che ha accolto Cristo come Signore della vita" (V. Brunello).
Testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio è credere nella forza profetica scaturita dalla Parola di Dio che dona senso pieno al nostro esistere. 
L'immagine dell'agnello, ci viene presentata ogni giorno, nella celebrazione eucaristica, prima di ricevere l'Eucaristia. Riceverla richiama all'assunzione di quei tratti del Servo del Signore, ad una testimonianza credibile. La salvezza è dono e compito.
Ritorniamo alla vita come inviati a portare la salvezza del Signore: è il dono più grande che possiamo fare a quanti incontreremo nel nostro cammino.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!


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