domenica 27 aprile 2008

QUALE ESPERIENZA DI DIO NELLA NOSTRA VITA?

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

La Parola che ascoltiamo è il cuore del messaggio evangelico (vedi Gv 15.26-16.4). La testimonianza è il tema del brano che chiama in causa i discepoli, ma assicurando il solido fondamento dello Spirito Santo. La prima cosa che lo Spirito fa è dare testimonianza di Gesù. Egli è lo Spirito della verità che viene dal Padre, sarà mandato da Gesù stesso e ci introdurrà nella verità piena (Gv 16,13). La verità piena è Gesù stesso: "Io sono la via, la verità e la vita!" (Gv 14,6). Lui è il vero testimone, donatoci dal Padre e da Gesù perché consolidi la nostra fede, soprattutto quando la coerenza diventa difficile. Il brano, a cavallo in due capitoli, è come incastonato tra gli altri due che parlano di prova: l'odio del mondo e le persecuzioni. Entrambi motivate dal fatto che "non hanno conosciuto né il Padre, né me".
Un po' rispecchia la nostra realtà di oggi. Forse ci siamo fermati a una conoscenza teorica di Dio, ma non è questo quello che ci manca, piuttosto quella conoscenza che rimanda a fare un'esperienza di Dio. Dio è persona e la persona non la si conosce sui libri ma nell'incontro frequente, nel dialogo. San Giovanni continua a scrivere dicendo: "Quello che abbiamo contemplato, quello che le nostre mani hanno palpato del Verbo di Vita, noi lo annunciamo a voi" (1Gv 1,1-4). Sì. La sua "testimonianza" si traduce nel nostro vivere in "esperienza" annunciando, altrimenti si danno parole erudite che non costruiscono la vita. È nello Spirito che ognuno di noi può dire che ha fatto esperienza di Dio e che nella nostra vita tutto ha un senso, non solo la gioia ma anche il dolore. Certo, per chi vive nello Spirito, lasciandosi da Lui guidare, la prova cessa di essere scandalo, perché se ne scopre l'intimo legame con la croce di Cristo, la sua portata redentiva.
Allora nella preghiera verifichiamo la nostra conoscenza di Gesù, verifichiamo se facciamo veramente esperienza di Dio e preghiamo così: Vieni, Spirito Santo, a rendere testimonianza in me del Risorto, perché la mia fede sia frutto di un incontro, la mia speranza fondata sulla certezza che "Lui ha vinto il mondo", la mia carità diventi il traboccare dell'amore con cui la Trinità mi avvolge.