domenica 7 settembre 2008

UNA PROSSIMITA' SCANDALOSA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Settembre ci presenta una festa tenera che riguarda la nostra Mamma celeste: il giorno della sua natività. In questa festività il Vangelo, preso dalla penna dell'Evangelista Matteo, ci presenta la genealogia di Gesù (vedi Mt 1,1-16.18-23).
Il vangelo di Matteo inizia con una lunga serie di nomi, di ritratti non tutti luminosi. Infatti, tra gli antenati di Gesù ci sono dei peccatori. Proviamo ad accostare questo brano di Matteo con un'altra "genealogia" più profonda preso dal Vangelo di Giovanni quando dichiara subito: "Il Verbo di Dio si è fatto carne". Il "Verbo", cioè la Parola sgorgata dal cuore di Dio. In questa parola abbiamo una Parola piena di luce, purissima, limpidissima, rivelatrice della santità stessa di Dio si è immersa nell'inquinata realtà umana. Il "Si è fatto carne", indica la fragilità, il limite. E non ha evitato neppure il limite più umiliante: quello del peccato.
Gesù, pur restando personalmente immune da peccato, si è fatto intimo dei peccatori, fino a condividere, anzi a ricevere da loro la "carne". Abbiamo una prossimità scandalosa, riscattata dal virgulto purissimo: la Vergine Maria, che lo ha immediatamente generato.
Accostando queste due genealogie, possiamo capire come questa prossimità era necessaria, perché solo immergendosi pienamente nella natura umana segnata dalla corruzione, Gesù poteva risanarla portando l'amore del Padre. E noi ancora oggi celebriamo la natività di Maria, sua Madre, perché ella è coinvolta pienamente in quest'opera risanatrice, nel disegno d'amore del Padre. Lei, prima redenta, affianca il Figlio ricalcandone le orme in un'adesione consumata nell'oscurità della fede. Lei, che, fino alla fine dei tempi, con materna premura, ci sollecita a fare "quello che Lui vi dirà" (Gv 2,5). Proprio come ha fatto Lei lungo tutto l'arco della vita. Un "sì" silenziosamente rinnovato ogni volta che il mistero si infittiva, un "sì" che ha spalancato le porte a Cristo salvatore.
Nella nostra preghiera riscopriamo quel dolce invito di Maria: "Fa' tutto quello che Egli ti dirà".