lunedì 19 gennaio 2009

A SERVIZIO DELLA VITA E DELLA FRATERNITA'

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Nella Parola del giorno troviamo questa grinta di Gesù: "Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato" (vedi Mc 2.23-28).
E' una grande forza rivoluzionaria quella che troviamo in Gesù, che per capirla, bisogna ricordare come il riposo del sabato, presso gli Ebrei, avesse valore assoluto. Infatti, durante più di cinquecento anni, fin dal tempo della cattività in Babilonia fino all’epoca di Gesù, i giudei avevano osservato la legge del sabato. Questa osservanza secolare diventò per loro un forte segnale d’identità. Il sabato era rigorosamente osservato. All’epoca dei Maccabei, verso la metà del 2o secolo prima di Cristo, questa osservanza giunge ad un punto critico. Attaccati dai greci un giorno di sabato, i ribelli Maccabei preferirono lasciarsi uccidere piuttosto che trasgredire il sabato usando le armi per difendere la propria vita. Per questo, morirono mille persone (1Mac 2,32-38).
Gesù, invece, proprio per amore dell’unico Assoluto che è Dio, mette al centro dell’attenzione la persona dell’uomo che Egli ama. La Legge del Sabato deve stare al servizio della vita e della fraternità. Vivendo con la gente della Galilea per trent’anni e sentendo sulla propria pelle l’oppressione e l’esclusione a cui erano condannati tanti fratelli e sorelle in nome della Legge di Dio, Gesù percepisce che non poteva essere questo il significato di quelle leggi. Ne deriva che Gesù, consapevole di poter violare impunemente una legge assoluta, considerata intangibile e posta da Dio, può ben affermare d’essere più grande di essa. Sì, perché Egli è Dio stesso.
Fu proprio per la sua fedeltà a questo messaggio che Gesù fu condannato a morte. Lui scomodò il sistema, e il sistema si difese, usando la forza contro Gesù, perché lui voleva che la Legge stesse al servizio della vita, e non viceversa.
Nella nostra preghiera, immedesimiamoci nella tenerezza di Gesù per ciascuno di noi, nel suo schierarsi perché l'Amore trionfi. Anche noi schieriamoci come Gesù. "Non si dirà mai abbastanza circa la dignità dell’uomo e il primato dell’uomo sulle cose. Soprattutto oggi, in cui abbiamo continue occasioni per constatare precisamente il contrario. L’uomo diventa schiavo delle cose, diventa cosa lui stesso, manipolato da altri uomini. Il liberatore? Cristo Gesù, il suo Vangelo" (Giovanni Paolo II).
Preghiamo perché lo Spirito d'amore ci invada e ci faccia costruire la civiltà dell'amore: Spirito d’Amore, infiamma il mio cuore, perché si liberi da ogni formalismo garantista e da ogni perbenismo, e accolga ogni fratello e sorella come il bene più prezioso che Gesù mi ha lasciato.

Continuiamo a pregare per l'unità dei cristiani. Possiamo usare anche la preghiera di questo giorno:
O Dio di giustizia, in questo mondo ci sono luoghi che sovrabbondano di ogni bene, ed altri dove manca il necessario, e sono molti gli affamati e i malati. O Dio di pace, ci sono molti in questo mondo che traggono profitto dalla violenza e dalla guerra, e altri che a causa della guerra e della violenza sono costretti a lasciare le loro case, esuli. O Dio di compassione, aiutaci a comprendere che non possiamo vivere solo per la ricchezza, ma che possiamo vivere per la parola di Dio; aiutaci a comprendere che non possiamo ottenere l’autentica vita e la vera prosperità, eccetto che nell’amore per Dio e nell’obbedienza ai suoi insegnamenti. Ti preghiamo nel nome di Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.