giovedì 10 dicembre 2009

Venerdì della II settimana di Avvento

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il vangelo odierno ci porta a riflettere sulla nostra esistenza, sul nostro modo di pensare e agire per purificare la propria anima e possedere nel cuore quell'intenso desiderio di conversione e di perfezione per giungere alla santità (vedi vangelo del giorno).
«A chi paragonerò io questa generazione?» Così Gesù chiede alla folla che lo stava ascoltando, qualificando la generazione di quell'epoca come degli spettatori di fronte agli eventi concreti, di godimento o di lamentazione.
Gesù rimprovera agli uomini di "questa generazione" di essere come bambini capricciosi che vogliono essere lasciati in pace, che non vogliono essere sollecitati a fare delle scelte.Essi non possono che riconoscersi come dei bambini testardi: bisogna che gli altri danzino come vogliono loro. Tutto deve andare come vogliono loro. Rifiutano un atteggiamento e anche il suo contrario, criticano una proposta e anche l'altra: e questo è la prova della loro insincerità e della loro cattiva volontà.
La generazione del rifiuto ha preso la scusa dalla vita austera del Battista per muovergli l'accusa di essere un ossesso. L'accusa rivolta a Gesù si riferisce alla sua comunione conviviale con i pubblicani e i peccatori (Mt 9,11), che manifestava la sua offerta di grazia per tutti e la sua misericordia. Il rimprovero "mangione e beone" equivale a buono a nulla, fannullone, parassita.
Invece Gesù mostra che nel regno di Dio si giudica secondo tutt’altre categorie e tutt’altri criteri: azioni giuste, impegno verso chi vive ai margini della società, solidarietà con i peccatori e i pubblicani, ecco cosa distingue Gesù e i suoi fedeli.
E Gesù incita i suoi contemporanei, e anche noi a distoglierci dai preconcetti, a rivedere il nostro modo di pensare, a orientarci e ad agire secondo il principio dell’amore di Gesù: non era venuto a proporre una dottrina di prosperità temporale, né di godimenti terreni; non era venuto neanche ad assecondare l'ambizione e l'egoismo, ma a dare la comunione con Dio a tutto il creato. Affinché i bambini cocciuti si liberino e conoscano la gioia.
Oggi nel silenzio del nostro cuore incontriamo Gesù. Fermiamoci con Lui perché ci purifichi e insieme al Salmista preghiamo così: Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte (Sal 1).