martedì 23 marzo 2010

Mercoledì della V settimana di Quaresima

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Nel Vangelo di oggi, Gesù si rivolge non più ai giudei che l'hanno rifiutato, ma a coloro che l'hanno accolto, per verificare se la loro adesione è radicale. I giudei, pur credendo che Gesù è il Messia, sembrano rimanere ancorati alla Legge, mentre Cristo li richiama a restare fedeli alla Sua Parola per conoscere la Verità e per essere veramente liberi (vedi Gv 8,31-42).
I giudei che ascoltavano Gesù si ribellano perché lui li giudica non liberi. Che cos'è libertà? Risposta semplice: poter fare tutto ciò che si vuole, senza ledere la libertà altrui. Libertà di parola, di pensiero, ecc. Possibilità di godere di una serie di diritti, nel rispetto dei diritti altrui (quindi osservando al contempo una serie di doveri). Questa forma di libertà a tutti nota, fondamento della società civile, è senz'altro necessaria, tuttavia non è sufficiente: non è sufficiente a realizzare quella pienezza di vita promessa dall'ideale di libertà sognato dagli uomini di tutti i tempi. È Gesù a proporre, per così dire, un "sovrappiù" di libertà, l'unico all'altezza dei desideri profondi dell'uomo.
Quale libertà allora? "Se rimanere fedeli alla mia parola": la libertà proposta da Gesù non è un "fare di testa propria", un "farsi da sé"; al contrario, è radicata nell'ascolto, nell'obbedienza ad una parola che non è mia, ma Sua.
"La verità vi farà liberi" dice Gesù, cioè guardarsi così come si è veramente, dei poveracci, deboli e limitati, ci permette di incontrarlo perché ci libera dall'idea di conoscerlo già e di possedere già le risorse per vivere, in quanto "figli di Abramo". Ma la vera figliolanza, il vero essere familiari ed amici di Dio nasce dal "fare le opere del Padre vostro". Non chi dice "Signore Signore", dirà altrove Gesù, fa parte del Regno di Dio, ma chi fa della sua Parola la base della sua stessa vita.
Gesù ancora oggi ci dice che chi vive la sua Parola lo conosce sempre di più come la Verità in persona ("io sono la Verità" ha detto). Nella sua luce, noi vediamo dentro la nostra esistenza quello che è luce e veniamo operando il bene, e vediamo il male per tenercene fuori con il suo aiuto. Questo è diventare liberi!
Preghiamo perchè questo si realizzi, perché il Signore ci faccia dono di questo, perché la vera libertà non è quella dell'affermazione egoistica di sé, ma quella di amare.