venerdì 30 aprile 2010

1 Maggio: San Giuseppe Lavoratore

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Iniziamo il mese di Maggio... iniziamo il mese mariano. Oggi è una ricorrenza civile che vuole ricordare la festa del lavoro e, in quanto tale, è messa sotto lo sguardo di san Giuseppe Lavoratore.
Il Vangelo del giorno ci ricorda Gesù nella sua patria disprezzato dai suoi compaesani e familiari: «Da dove mai viene a costui questa sapienza. Non è il figlio del carpentiere?», che non ha studiato e non può avere cultura? (vedi Mt 13,54-58).
La sapienza di Gesù è sapienza divina loro non accettavano il mistero di Dio presente in un uomo comune come loro! Per poter parlare di Dio, Gesù doveva essere diverso da loro e non un lavoratore! Per questo motivo, non daranno testimonianza di credere in lui.
Queste persone, che dovevano essere le prime ad accettare la Buona Novella di Dio, queste erano le persone meno disposte ad accettarla. Il conflitto non era solo con quelli di fuori di casa, ma anche e sopratutto con i propri parenti e con tutta la gente di Nazaret. Ma il vangelo insiste: è necessario, dobbiamo, accogliere la parola di Dio! E soltanto se ci ispiriamo alla parola di Dio il nostro lavoro vale, il nostro lavoro ha un valore costruttivo, costruiamo, creiamo il mondo con Dio. «Tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre».
In queste parole riconosciamo il lavoro come vocazione e ne cogliamo la dignità. Il fascino di un Dio che lavora e suda come noi edificando il regno di Dio attraverso una laboriosità ritmata nell'alternarsi armonioso di preghiera, relazioni comunitarie e lavoro c'interpella.
Oggi però il lavoro diventa sempre più una necessità per un sistema economico ingiusto e corrompe il nostro desiderio d'infinito con i traguardi ambiziosi dell'avere, dell'avere subito, sempre di più e a tutti i costi.
Gesù nel Vangelo ci dice, che il nostro servizio deve essere sincero, umile, dobbiamo avere la disponibilità nella carità, tutto questo per essere uniti a Lui, figlio del carpentiere, quel Figlio, che ha dichiarato di essere venuto a servire e non per essere servito. La vera dignità consiste proprio in questo, nel servizio dei fratelli, secondo le proprie capacità, in unione con Gesù, Figlio di Dio.
Oggi durante la nostra preghiera verifichiamo la nostra scala di valori, per renderla sempre più aderente ai pensieri di Dio.