mercoledì 3 novembre 2010

4 Novembre: SAN CARLO BORROMEO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Celebriamo oggi la festa di
San Carlo Borromeo, un pastore buono ed eccellente per la Chiesa di Milano e per tutta la Chiesa.
Nel cap.15 del vangelo di Luca, abbiamo racchiuse tre parabole. Tre parabole ma con un verbo che li accomuna: "perdere". Le tre parabole sono dirette ai farisei ed ai dottori della legge che criticavano Gesù. Oggi possiamo affermare che sono dirette al fariseo e al dottore della legge che c’è in ognuno di noi. E' importante allora entrare nel cuore di questa pagina evangelica. Luca non fa altro che scrivere il vangelo della compassione di Cristo. Tanto è vero che tra sono le cose perdute: la pecora perduta (vv. 3-7), la moneta perduta (vv. 8-10), il figlio perduto (vv. 11-32), di cui due le ascolteremo (o leggeremo) oggi (vedi
Lc 15,1-10).
Il vangelo comincia raccontando che i lontani si avvicinavano a lui e i vicini criticavano l'accoglienza che gli dava. Come al solito anche oggi, nelle nostre comunità succede con i "più vicini": guardiamo a noi stessi con indulgenza, sempre pronti a giustificare ogni nostra debolezza e spietati, invece, nel giudicare il fratello. Ecco perché Gesù racconta la prima parabola della pecora smarrita. Anche la seconda parabola, quella della moneta perduta mira allo stesso obiettivo: Se fosse tua, non ti metteresti a cercarla e non faresti festa quando la trovi?
Questo ci rivela quanto Dio ci considera suoi figli e quanto gli dispiace perderci. Siamo suoi figli, e lui continuamente ci viene a cercare, ma senza volersi imporre, proprio perché il Signore ci ama e vuole rispettare la nostra libertà, compreso quella di poterlo rifiutare ed allontanarci da lui.
In questo perdersi dell'uomo, Dio lo cerca sempre, e quando lo perde o lo vede allontanarsi, non lo giudica e non lo condanna. Considera l'allontanamento solo come una disgrazia, una sofferenza alla quale prova a mettere rimedio.
Dio fa festa per te! Ti viene a cercare là dove la vita ti ha disperso.

Signore, quante volte sono stato raggiunto dal tuo giudizio che è misericordia e amore! Il ricordo di questa ripetuta esperienza renda il mio cuore più aperto alla comprensione verso il fratello che sbaglia e più pronto a tendergli una mano perché possa riprendere il cammino.