giovedì 5 gennaio 2012

EPIFANIA DEL SIGNORE


Un caro saluto a voi che leggete quanto scrivo!

Epifania... e son finite le feste direbbero in tanti. Ma è proprio vero che l'Epifania tutte le feste porta via? Praticamente sì, le feste finiscono. Ma c'è una festa che continua: è la festa dell'amore di Dio per ciascuno di noi. Quella non cesserà mai!!!
Il vangelo di questa festività ci riporta al natale del Signore con la "penna" dell'Evangelista Matteo.
Questa festività richiama al Natale del Signore perchè ognuno  possa ancora capire se Gesù è nato nella propria vita e non nel voltar giorno del calendario (il 25 dicembre). Il cammino dei magi, venuti dall'oriente, sperimentano questa nascita nel loro cuore senza averlo conosciuto, "e pur senza vederlo hanno creduto" (cfr Gv 20,29). Sono stati capaci di farlo nascere in "anteprima" nel loro cuore. 
Questa nascita ha fatto sì che questi uomini si misero in viaggio da terre lontane. Sappiamo che questo indica una universalità del messaggio divino. Ma ci sta anche un'altra terra, la nostra. Se penso per un attimo all'etimologia della terra, penso al Salmista che canta la sua lode al Signore definendosi terra deserta, arida, senz'acqua. In realtà siamo questo davanti a Lui. Ma Lui stesso è capace di far fiorire il nostro deserto, la nostra terra secca.
I Magi tutto questo l'hanno capito, anzi l'hanno vissuto e il loro stesso viaggio si è trasformato in lode al Signore della vita e della storia.
L'evangelista Matteo riporta per noi quest'espressione in movimento: "Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono".
Entrati nella casa... ma non era una stalla? una mangiatoia? L'evangelista sottolinea una dignità del bambino nato. Con essa però vuole sottolineare anche una dignità spirituale a cui tutti siamo chiamati: entrare nel cuore di Dio per vedere e gustare le sue meraviglie insieme alla Vergine Maria.
La vita del credente è quella che entra nella casa (cuore) di Dio per contemplarlo una contemplazione che conduce all'azione: i magi alla fine ritornano nella loro terra. Ora questa contemplazione parte dalla propria vita, dalla propria esistenza donando se stessi. I magi hanno fatto dei doni particolari che sono della vita di Dio. In altre parole hanno fatto in modo che Dio sia Dio e nel frattempo sono stati capaci di parlare di Dio a noi. Ma noi cosa portiamo. C'è anche un film che usa queste parole:  E tu, che cosa porti in dono al Messia? Penso che sia una domanda da farsi: ognuno nel proprio cuore per poter entrare nel cuore di Dio. Ma bisogna mettersi in cammino e chiedere: "Dov'è colui che è nato, il re dei giudei?". Il cammino porterà la nascita interiore perchè rafforza i muscoli del cuore.
Scoperto questo particolare spirituale, continuerà la festa perchè l'amore trionfa sempre!
Sia questa epifania 2012 una manifestazione di Dio nel nostro cuore perchè Egli continui a manifestare il suo amore fino ai confini della terra. 

Buona Epifania del Signore a tutti voi!

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