Il brano evangelico di questa domenica tratta della correzione
fraterna fra cristiani: dell’atteggiamento che deve assumere la comunità nei
confronti di un fratello che si comporta male, nuocendo così alla Chiesa.
Nei primi secoli, i cristiani erano un'esigua minoranza all'interno
della società, e di conseguenza si preoccupavano in modo particolare della
propria reputazione. «Vedete come si amano», si diceva di loro. Ma più
fortemente ancora essi sentivano l'esigenza interna della concordia e
dell'unione: nata dalla carità divina, la Chiesa deve essere una comunione
d'amore in cui ciascuno è responsabile della fede e della santità dei propri
fratelli.
L’evangelista Matteo si preoccupa di presentare il clima spirituale
che dovrebbe regnare tra i discepoli e nelle comunità cristiane, se veramente
si vuole seguire Gesù.
Il discorso di Gesù è un discorso costruttivo per coloro che creano
disordine nella comunità. Un po’ prima aveva parlato dello scandalo della
comunità verso i piccoli, cioè gli emarginati, che possono essere scandalizzati
da quello che vedono all’interno della comunità in termini di ambizione, di
superbia, ora, invece parla dello scandalo di quei contrasti di vedute,
all’interno della stessa comunità.
Le istruzioni contenute nel Brano seguono la parabola della pecora
smarrita che presenta l’interesse e l’attenzione di Dio nei confronti di ogni
uomo, anche se peccatore.
Dio non dimentica nessuno, ogni persona è oggetto del suo amore. Come
il pastore non abbandona, ma va alla ricerca della pecora smarrita, così è Dio.
Anche il cristiano, sulla base di questo comportamento di Dio, è
chiamato a prendersi cura del fratello.
Lo stile del discepolo deve essere il farsi piccolo cioè il ricercare
la paradossale vera grandezza del Regno; bisogna poi saper accogliere
i piccoli senza mai scandalizzarli e prendersi cura di chi è piccolo
e smarrito.
L’amore al fratello, descritto nel Brano, è il mandato del nostro
essere Chiesa, del nostro far vivere, nelle relazioni umane, il cuore nuovo e
lo spirito nuovo, doni del Cristo risorto.
I passi che vengono attuati per recuperare il fratello alla comunione
ecclesiale, vanno letti e interpretati alla luce del desiderio di Dio, per la
comunità cristiana, di cercare e salvare la pecora smarrita.
Il punto di partenza è il perdono, che è senza dubbio l’elemento
centrale, se si tiene conto del collegamento di questo testo con quello
successivo.
Le parole di Gesù invitano a crescere nella carità ogni giorno. A
ritrovare la propria identità cristiana fermandosi sulle stesse parole di Dio
che sono misericordia.
L’evangelista sottolinea: “Tutto quello che legherete” cioè, tutto
quello che legheremo di più a noi, non lo lasceremo andare, avremo nei suoi
confronti un atteggiamento ancora più materno come chiesa.
I peccatori vanno tenuti più legati ancora a noi, più sotto la nostra
protezione, più sotto la nostra maternità, la nostra paternità.
Il legare, infatti, vuol dire stringere a sé. E lo sciogliere vuol
dire essere libero da ogni legame. Quindi la chiesa, cioè noi popolo di
battezzati, siamo chiamati a legare o sciogliere un rapporto, con i fratelli e
le sorelle, che è finalizzato all’annuncio della salvezza. La presenza di Dio
si attua là dove c’è una presenza viva di fraternità.
Questo lo si può fare partendo dalla preghiera, una preghiera che arriva
al cuore di Dio, una preghiera che è in sintonia con il cuore di Dio e che
rivela Dio Salvatore e Signore in Gesù nella nostra vita di tutti i giorni.
La chiave della preghiera è “accordarsi” nel cuore e nella mente per
essere aperti alla volontà di Dio.
Pregare il Padre, significa chiedere il dono del ritorno del fratello
che si è escluso dalla comunità.
Il brano termina con una promessa di Gesù: Egli assicura che quando
c’è unità, quando si ricompongono i dissidi all’interno della comunità, la sua
presenza è ininterrotta e crescente. Ciò vuol dire che la preghiera è dono di
riconciliazione.
Sia per tutti il punto di partenza per una accoglienza fraterna e un
amore verso tutti perché la comunità sia luogo della presenza di Dio attraverso
la riconciliazione e la preghiera.
Buona Domenica nel Signore a tutti voi!
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immagine, fonte: http://www.la-domenica.it/xxiii-domenica-del-tempo-ordinario-a/