venerdì 11 gennaio 2019

BATTESIMO DEL SIGNORE (ANNO C)

NEL SUO BATTESIMO 
IL NOSTRO BATTESIMO

Con la domenica del Battesimo del Signore si chiude il tempo forte del Natale per iniziare il tempo Ordinario, la nostra ferialità. Già finita l'Epifania, un po' tutti siamo ritornati alla nostra ferialità: chi al lavoro, chi a scuola, chi nella sua routine. La vita di oggi si presenta sempre più frenetica e priva di senso. Il cristiano di oggi si presenta freddo senza ripensare quel suo battesimo, che non significa "recitare il rosario" (esercizio spirituale utile) ma bensì rendere testimonianza con la vita.
Il Battesimo del Signore segna questa ferialità della vita che diviene incontro tra l'uomo e Dio.
Nel brano evangelico il popolo, nella loro ferialità, era in una attesa febbrile del Messia. Qualcosa però in loro non andava. Si erano distaccati da Dio e ora volevano ricominciare. Per ricominciare partono dal basso. Ricordiamo che geograficamente il Giordano è situato sotto il livello del mare. 
L'incontro che parte dal basso significa anzitutto umiltà e poi impegno e la gente che si accostava al battesimo del Battista lo sapeva benissimo. 
Il battesimo del Signore che oggi celebriamo ci ricorda, sì il nostro battesimo, ma sopratutto quella umiltà da vivere come impegno in un immergersi nella morte di Cristo.
Nel brano evangelico vediamo Gesù che si immerge in quelle acque piene della nostra umanità e facendosi battezzare, si avvicina alla nostra realtà umana.
Questo suo mescolarsi segna qualcosa, un inizio, un riprendere la realtà della vita fra gli uomini del Figlio di Dio. Colui che è più forte ci immerge in Dio. Questo è il cristiano: una persona immersa in Dio, nello Spirito Santo e fuoco, piena di calore e ricca di Dio.
Ripartire dal battesimo è il punto di partenza per riscoprire nuovamente la nostra fede.
Ripensare la fede partendo dal battesimo è un ripercorrere il cammino del catecumeno lasciandosi toccare dalla grazia del ritorno o di un nuovo inizio.
Dio ci ama e ci ama per primo (1Gv 4,19) perché anche noi siamo, in Cristo Gesù, il suo compiacimento. Qui si realizza quanto aveva detto il profeta Isaia: l'esultanza di Dio per ciascuno di noi, la stessa esultanza che ha lo sposo per la sua sposa (cfr. Is 62,5).
L'invito è quello di rivedere ogni giorno la nostra vita, così come si presenta. Lo dobbiamo fare sentendo quella Voce di Dio che ci ripete: "tu sei il figlio mio amato, tu sei mio compiacimento". 

Buona Domenica del Signore a tutti voi!


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immagine: www.santodelgiorno.it