LASCIARSI ILLUMINARE DA COLUI CHE È LUCE PER ESSERE LUCE
Continua il discorso di Gesù ai discepoli concentrando le sue parole sul significato di essere guida, maestro e saper dare belli frutti.
Un vangelo del tempo che si riflette nel nostro tempo. Immaginiamo ogni qualvolta che ci viene affidato un incarico piccolo o grande che sia e ci sentiamo padroni della verità, detentori del verbo, superiori agli altri. Con questi atteggiamenti Gesù ci descrive come "guide cieche" pieni di orgoglio e non di umiltà e amore.
Forse sembra facile fare da guida, ma non lo è per nessuno. Si assume una grande responsabilità e spesso ci lasciamo trascinare da noi stessi nell'elevare parole buone o parole cattive, in base a chi abbiamo davanti. È la tipica maschera della commedia greca, che nel vangelo Gesù la descrive in noi con l'aggettivo "ipocrita", cioè "teatrante", una persona che pretende di essere quello che non è, che non agisce in armonia con ciò che dice. Ancora altre volte Gesù denuncerà l'ipocrisia (cfr. per esempio: Mt 6,2, 5,16; 7,1-5; Lc 12,54-56).
Gesù ci dice che siamo tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventa mai maestri, perchè il maestro è solo Lui. Piuttosto, con umiltà dobbiamo imparare ad agire come Lui stesso faceva.
Prima di agire, Gesù pregava, si confrontava col Padre. A noi chiede la stessa cosa: confrontarci con Lui che è la Parola di Verità. Noi che ci definiamo cristiani, anzi vivere un cattolicesimo convenzionale, mettiamo al centro della nostra vita Cristo, lasciamo che sia lui a dirci come comportarci, accogliamo la Sapienza che viene dall'Alto, confrontiamoci per evitare di vivere nella favola di Esopo: "Ciascun uomo porta due bisacce, una davanti, l'altra dietro, e ciascuna delle due è piena di difetti, ma quella davanti è piena dei difetti altrui, quella dietro dei difetti dello stesso che la porta. E per questo gli uomini non vedono i difetti che vengono da loro stessi, mentre vedono assai perfettamente quelli altrui".
Impariamo a lasciarci illuminare dalla Luce per poter vedere meglio ed essere anche noi luce per gli altri. Impariamo ad essere alberi che sanno dare buoni e belli frutti. Impariamo ad affondare le nostre radici nella Parola di Dio lasciandoci illuminare e scaldare il cuore per portare messaggi pieni di speranza, di amore perché sanno della Sapienza che viene da Dio, dal suo amore gratuito.
Buona domenica nel Signore a tutti voi!
per i testi della liturgia CLICCA QUI
per la Lectio Divina CLICCA QUI
immagine: http://www.crisinellachiesa.it