sabato 3 marzo 2018

III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO B)

«QUALE SEGNO CI MOSTRI PER FARE QUESTE COSE?»

La nostra vita è affascinata da diverse angolature. Alle volte però viviamo le mille paure e ci blocchiamo, magari, davanti al traguardo. 
Questa domenica ci ritroviamo insieme nel Tempio, così come siamo, insieme a Gesù. Portiamo con noi il proprio bagaglio per presentare al Signore la settimana trascorsa e perché Lui gli dia una nuova motivazione per riprenderla.
Però, questa domenica, proprio al Tempio siamo sferzati da Gesù. La motivazione di un Gesù diverso dal solito affonda nel nostro cuore. Infatti, il nostro cuore si è trasformato in "piazza affari" e non è più a "immagine e somiglianza di Dio". Non cerchiamo quell'interiorità con Dio e a Lui abbiamo messo il nostro IO.
Se andiamo nelle nostre chiese, vediamo come il cuore si è arenato nelle cose del mondo (non mi riferisco alle offerte delle Messe, quelle occorrono come occorre la luce, le ostie, l'acqua, il vino etc.), ma a tutte quelle volte che siamo indifferenti con Dio, quando stiamo nella sua casa: chi urla, chi sta con il cellulare, chi chiacchiera con il vicino, etc. Anche questo è "mercato", così come dice Gesù.
Gesù rovescia questo tipo di tavolo. Rovescia il nostro modo di fare e pensare. «Quando i profeti parlavano di prostituzione nel tempio, intendevano questo culto, tanto pio quanto offensivo di Dio» (S. Fausti): "io ti do preghiere e offerte, tu mi dai lunga vita, fortuna e salute". Pensiero di ieri ma anche di oggi. E se il sacerdote la pensa diversamente, richiama l'altro, allora è uno che "fa perdere la fede" o chissà che cosa.
Siamo veramente fuori pista. C'è una dignità che ci appartiene. Siamo dei cristiani e in quanto tale, Tempio di Dio. Abbiamo bisogno di riscoprire questo e non raggirare l'ostacolo come tornaconto. Quando arriviamo a scoprire che siamo divino tempio ci avviciniamo al Signore, infatti, quando iniziamo a conoscere la nostra identità più profonda, allora scopriamo in essa il Dio vivente. Questo richiede l’umiltà che non è una nostra conquista ma un dono, di cui ci dobbiamo rendere conto per accettarlo. Diversamente Gesù continuerà a sferzarci e a rovesciare il nostro tavolo.
Ci dia il Signore il dono dell'interiorità per vivere meglio in obbedienza alla sua Parola.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!

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immagine, fonte: http://la-domenica.it/iii-domenica-di-quaresima-2018/