ANDIAMO INCONTRO AL SIGNORE CHE VIENE

L'opera di Luca è più che mai un "lieto annuncio" che riempie di gioia chi lo ascolta e il Gesù di Luca è così "bello" che non può non suscitare stupore e fascino in chi lo incontra.
L'avvento non è tanto un periodo dell'anno ma una dimensione della vita, è la certezza che l'Oltre, l'Altissimo, il Nuovo, una nascita, sta per avvenire in noi, così come ci racconta il brano evangelico odierno.
L'avvento però si può trasformare in spavento perché è l'irruzione del non aspettato, del diverso, dell'altro da noi. E sappiamo benissimo cosa significhi ai nostri giorni la novità: subito mettiamo le mani in avanti, tendiamo a respingerla, a temerla.
Nella prima domenica di avvento, la Liturgia della Parola usa tradizionalmente presentare la memoria della prima venuta di Cristo e la profezia del suo ritorno. Dobbiamo esercitarci ad “attenderlo”, a tendere verso di lui (“attendere” deriva dal latino ad-tendere nel senso di “tendere verso” qualcuno o qualcosa). Dobbiamo orientarci verso l’incontro definitivo con Cristo. La consapevolezza della “vicina redenzione” e di “quel giorno improvviso” fa sì che i credenti non cadano nelle trappole della vita, non siano storditi da essa ma ritornino al Signore che continua ad amarli così come sono.
L’Avvento non è dunque solo la preparazione al natale anche se il consumismo lo legge così: sarebbe riduttivo se fosse così e ci orienterebbe in una direzione sbagliata. Il problema del Natale e dell’Avvento è di saper leggere il senso della storia, cioè dove la storia va a finire, coglierne il compimento e la piena realizzazione. Questo l’Avvento ci vuole invitare a meditare. Cogliere il senso della storia vuol dire cogliere il senso del presente; sapere qual è il traguardo quindi conoscere la direzione da intraprendere “oggi”.
Possiamo provare ad andare a Betlemme, alla casa del pane, per impastare il nuovo pane dell'amore e celebrare insieme il banchetto dell'amore con il Signore che viene.
Buon Avvento a tutti voi!
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RETE MONDIALE DI PREGHIERA DEL PAPA
dicembre
Universale: Perché le persone impegnate nel servizio della trasmissione della fede trovino un linguaggio adatto all’oggi, nel dialogo con le culture.
Dei Vescovi: Perché i minori vittime della malvagità dei tempi, liberati da ogni forma di violenza, trovino sempre aiuto e protezione.
Mariana: Perché la santità di Maria ci muova ad imitare le sue virtù evangeliche, che la rendono la più autentica forma dell’imitazione di Cristo.
immagine: https://www.la-domenica.it/i-domenica-di-avvento-2018/