martedì 26 marzo 2019

Mercoledì della III settimana di Quaresima

VIVERE L'IDENTITÀ BATTESIMALE


+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,17-19)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».



Chissà cosa pensiamo della fede in Dio? Siamo sicuri di aver fede? Fino a che punto? Abbiamo questa mattina un vangelo da un linguaggio "anarchico" ma non lo è... per fortuna!!!
Gesù aveva già proclamato le beatitudini e a quanto pare non sono state ben accolte. Come al solito: quando qualcuno viene a tradurre e a mettere in pratica qualcosa di buono, subito gli puntiamo il dito. Ciò ci fa capire che non siamo capaci di vivere una fede a servizio degli altri, respirando comunità, respirando e amando Dio. È più facile pensare alle proprie tasche e al proprio io, al proprio orticello pensando che anche questo sia Vangelo che lasciarsi trasportare dallo Spirito oltre l'orizzonte.
Gesù in questo contesto ci appare un rivoluzionario ma Egli da compimento a quanto è esistente e non creato dalla nostra fantasia. Ci dice che quelle certezze riposte in futili precetti non sono Vangelo, non provengono da Dio. Per questo si distacca da un falso Vangelo e ci invita a tornare alle fonti della fede genuina che non è altro lo stesso amore di Dio per il popolo che sempre chiama alla beatitudine eterna.
Quando c’è qualcuno, quando c'è una comunità che accoglie le beatitudini, il Regno diventa realtà e dopo deve solo allargarsi ed estendersi a macchia d'olio. Diversamente si manca a questa identità battesimale, si è esclusi dal regno di Dio.
Chiediamo al Signore il dono della guarigione interiore per saper ascoltare la sua Parola e di metterla in pratica per la nostra vita e la vita di quanti ci circondano.