giovedì 10 dicembre 2020

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B) - GAUDETE

RALLEGRATEVI SEMPRE NEL SIGNORE


Siamo alla terza Domenica del tempo di Avvento. Questa tappa è caratterizzata dalla gioia, tanto da definirla con la parola "gaudete". La Liturgia, fin dall'antifona d'ingresso alla Messa, usando le parole dell'apostolo Paolo, ci invita a rallegrarci, sempre. Il giubilo, infatti, deve accompagnarci sempre perché il Signore ci libera sempre, ci purifica, ci rende nuovi. Tutto questo lo possiamo fare partendo da un ascolto della Parola di Dio, che è parola di pace, di perdono e di gioia. 
Il Vangelo odierno ci fa sostare al Giordano. Qui incontriamo ancora una volta il Battista che denuncia quelle persone che non vivono secondo Dio ma secondo la logica del mondo.
L'Evangelista presenta il Battista come "testimone della Luce". Quindi, Luce e gioia caratterizzano questa domenica, una domenica quasi alla vigilia del Natale segnata dai mali della vita di ogni giorno, ma piena di speranza.
Non è una cosa semplice essere luce e gioia, eppure questa Celebrazione che anticipa quella del Natale del Signore, ci parla di luce e gioia e ce la indica. Anche la Parola di Dio dice a noi, cristiani di questo tempo, che la gioia deve essere sempre presente nella nostra vita, la gioia vera, però, quella che viene dal Signore: è Lui la fonte della nostra gioia!
Anche quest'anno abbiamo voluto segnare la nostra gioia, nonostante la mestizia del covid, le nostre case, i negozi, le strade con le luminarie: far brillare il tutto dalle mille luci. In qualche angolo abbiamo rinnovato il presepe, anche se qualcuno l'ha messo in magazzino e qualcun'altro l'ha ridicolizzato. A parte questo neo, per tutti rimane semplicemente essere come il Battista: testimoni. 
Quello che fa il Battista è il ruolo di ogni credente, di ogni battezzato: essere voce nei vari deserti della vita nell'annunciare Cristo e nel portare quel Cristo che è nato e che nasce in ciascuno di noi, agli altri. Essere voce perché Lui è la Parola. Io sarò profeta solo nella misura in cui saprò testimoniare la Parola. Qui sta la vera gioia del cristiano. 
Attenzione!, per ciascuno di noi risuona sempre quell'interrogativo: "chi sei?"; "cosa dici di te stesso?". È una Parola che ci invita a svegliarci e ad accogliere il Veniente. Sono domande che invitano a prendere in mano il timone della vita. Il Battista ci invita a cambiare, a chiederci se quello che viviamo conduce alla gioia, proviene dalla gioia del Signore oppure è una pura illusione. Lasciamo che la Parola pulisca le nostre incrostazioni per far emergere la bellezza della nostra vita.
Diamo autenticità al Natale del Signore. Dio viene ad abitare le nostre angosce, le nostre situazioni, la nostra pandemia. Egli chiede di essere accolto e non respingerlo come fanno le tenebre (cfr. Prologo di Giovanni). 
Il Vangelo odierno mostra le tenebre inquisitorie eppure il Battista parla di una conversione del cuore, di una consapevolezza di quello che veramente siamo nella vita di ogni giorno.
Fermiamoci allora, isoliamoci, facciamo il nostro deserto, per capire chi veramente siamo e dove stiamo andando. Fermiamoci per intravedere quel raggio di luce che ci illumina, per abbeverarci ancora da quella Parola che ci salva ed essere un frammento di Essa per gli altri. Diamo senso al tempo di Avvento che stiamo vivendo. Io sarò luce per l'altro solo se la mia vita è illuminata dalla Parola. Io sarò gioia per l'altro solo se la mia vita è inondata della gioia del Signore. 
Lasciamoci inondare dallo Spirito Santo, dalla Luce di Dio, per preparare bene la via al Signore, raddrizziamo i nostri sentieri, i nostri pensieri, riempiamo quei burroni, quei vuoti della vita priva di senso e riempiamola del Dio della vita che è sempre all'opera per la nostra salvezza. Dio si incarna se veramente, con gioia, lo accogliamo!

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!


 



immagine: www.clarissemonteluceperugia.org