giovedì 28 gennaio 2021

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

MATURARE IL CAMMINO DI FEDE

Domenica scorsa abbiamo accolto l’inizio della vita pubblica di Gesù e il suo invito alla conversione, un invito che dava fine al mondo vecchio fatto di ingiustizie, violenze e soprusi per dare inizio a un mondo nuovo.
A quest’invito hanno risposto le prime quattro persone, aderendo al suo progetto. A questi Gesù disse di essere pescatori di umanità, di tirare fuori dal male le persone dando loro vita.
Questa domenica, questi primi discepoli vivono con Gesù una prima giornata iniziando dalla sinagoga di Cafarnao.
La sinagoga è il luogo della preghiera, dell’ascolto della Parola. Per Gesù, iniziare la sua missione da questo luogo vuol dire che, prima di entrare nel Regno di Dio, occorre purificare il rapporto che si ha con Dio. Purtroppo, Gesù troverà sempre dei conflitti e il vangelo odierno presenta quello con le forze del male che disumanizzano un uomo che, in quel momento, è tra i presenti.
La pagina del Vangelo di Marco che abbiamo ascoltato, ci presenta Gesù che insegna. Egli insegna con autorità perché sempre a favore dell’uomo. Il suo insegnamento porta stupore, perché nuovo. E questi sono i motivi per cui lo seguiamo o pensiamo di seguirlo.
I discepoli sono affascinati da Gesù ma non sono pronti. Del resto nessuno è pronto alla novità dello Spirito. Però chi è chiamato ha il vantaggio dell’innamoramento e per l’innamorato, dice Sant'Agostino, l’insegnamento di Gesù è bello, antico e sempre nuovo.
Sono questi tre aspetti che risuonano dentro ma non in tutti è così.
Il Vangelo ci fa capire che tra coloro che ascoltano la Parola ci sta un uomo posseduto da uno spirito impuro, anche se questi non sapeva di esserlo. Egli appare come una persona normale tra i presenti nella sinagoga, faceva parte della comunità, era tra quanti ascoltavano la Parola di Dio. Questo particolare dovrebbe farci riflettere ogni volta che solleviamo giudizi sull’altro. Chiunque può essere preda del maligno. Gli spiriti impuri, infatti, sono tutte quelle forze demoniache che si annidano nel profondo del cuore di ogni uomo, che sprigionate, hanno il sapore dell’egoismo e della propria arroganza di autosufficienza.
Quanta falsità può esserci dentro di noi. Andare in chiesa non significa che siamo a posto. Anche noi abbiamo bisogno di ripulire una certa immagine di Dio. Anzi, spesso siamo tra coloro che per primo alziamo accuse verso l’altro, siamo tra quelli che sono in preda a malattie spirituali e pensiamo che la nostra fede sia intoccabile e impeccabile e vivere secondo il dettame degli scribi e dei farisei.
Oggi Gesù ci dice che occorre purificare e maturare il cammino di fede, il proprio rapporto con Dio. È bene interrogare la propria vita di fede, vedere a che punto sta, quale attinenza tra la vita e la fede. È importante chiedersi: chi sei tu per me o Dio? È un principio basilare in ogni momento della nostra vita, perché si possa accogliere l'insegnamento. Però, siamo disposti ad ascoltare Gesù nella nostra quotidianità oppure pensiamo che la Parola di Gesù possa rovinare le nostre impostazioni di vita?
Penso che anzitutto, oggi, si riscontra un problema generale: la difficoltà di ascoltare la Parola di Dio. Siamo capaci di recitare il  Rosario e tante preghiere devozionali ma fermarsi ad ascoltare la Parola si fa fatica. Si fa fatica ad ascoltare Dio, pensiamo che sia meglio rovesciargli addosso una moltitudine di preghiere; eppure Gesù stesso ha detto: “pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di essere ascoltati a forza di parole” (Mt 6,7). Sono ancora pochi quelli che si accostano alla Parola di Dio e si lasciano plasmare da Essa.
In quella fatica siamo come lo spirito impuro che grida verso Dio dicendogli che è venuto a rovinarci, a distoglierci dalle nostre idee. Quanta tentazione in questo modo di fare e di pensare. È la tentazione di vivere senza Dio, anche se oggi molti vivono senza Dio e tra questi, molti si vantano di essere cristiani.
Oggi, la Parola del Cristo risorto rivela l'esistenza in noi di “spiriti impuri”, e ci provoca alla conversione, al cambiamento, alla liberazione. Sta a ognuno di noi trovare quella misura per vivere.
Fermiamoci ad ascoltare Gesù. Non viene per rovinarci ma per salvarci. Egli è la rovina di ciò che è rovina per l’uomo. Egli è la rovina di quanto non è amore, non è vita. Egli è la rovina dell’idolatria cui ogni giorno ci attacchiamo. Egli è la rovina di quanto non corrisponde alla volontà di Dio. E quale è la volontà di Dio? La volontà di Dio è la nostra piena umanizzazione.
A queste nostre reazioni Gesù dice: “Taci”. Occorre fare silenzio, occorre che il male vada in rovina perché nasca un mondo nuovo.
Occorre liberarci da una visione che per noi sembra giusta e avere il coraggio che noi, per primi, abbiamo bisogno di essere liberati.
Chiediamolo nella nostra preghiera, facendo nostre le parole del salmo responsoriale: “Ascoltate oggi la voce del Signore … non indurite il cuore!”.
Ci dia il Signore questa capacità!

Buona domenica nel Signore a tutti voi!



immagine: www.emmetv.it