giovedì 4 febbraio 2021

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

 GUARIRE PER SERVIRE


Domenica scorsa abbiamo visto Gesù che insegnava nella sinagoga e che il suo insegnamento fu interrotto da uno spirito immondo. Adesso dalla sinagoga ci trasferiamo nella casa di Simone e Andrea.
L’Evangelista sottolinea questo passaggio dalla sinagoga alla casa, dal luogo del culto al luogo della catechesi evidenziando come Dio desidera incontrare l’uomo.
Dio infatti desidera entrare nella nostra quotidianità, là dove abitiamo, dove abbiamo quel piccolo spazio di lavoro.
Nella Sinagoga (o nella chiesa) c'era quel che non ci doveva essere: lo spirito immondo. E nella casa di Simone, che nel Vangelo diventa subito dopo sinonimo della Chiesa, come nella nostra chiesa cristiana, cosa c'è? Non è detto che le cose vadano bene, basta guardarci attorno. Nella casa di Simone, ci sta la suocera a letto con la febbre. Che cos’è questa febbre; certo non stiamo parlando di una semplice influenza ma della febbre della vita.
Qual è la febbre nella nostra vita? Tutto ciò che mi impedisce di servire: ombre, vita insufficiente, vita morente, maschere, bugie, vita illusa.
La presenza di Cristo nella nostra vita diventa, per chi lo accoglie, sollievo, potenza sanante in tutto ciò che ci disumanizza; Egli infatti vuole sanarci dalla nostra falsità e sollevarci dalla fossa di morte.
Gesù è quella mano che ti solleva da quel letto di morte perché tu possa risplendere nella vita di ogni giorno e amare, servire. È il nuovo esodo: dal male che ci paralizza per aprirci al servizio nella vita quotidiana. Questo è il vero miracolo: la capacità di amare e amare vuol dire servire.
Il vangelo ci fa capire che per arrivare a questa guarigione occorre la mediazione dell’altro. Dio interviene direttamente in prima persona, però è sempre un altro che ti porta da lui o che porta lui da te. Dio dove è chiamato, dove c’è bisogno, viene.
Quanto accade non è uno spettacolo della potenza di Dio ma i segni che rivelano anzitutto il suo amore infinito, la sua grande misericordia che vuole venire a noi per ridarci la giusta dignità, una nuova immagine di vita.
Tutti siamo chiamati a questa guarigione, a cambiare vita, a guarire dal nostro egoismo per essere discepoli di Cristo Gesù. La cosa più bella in questa chiamata è che il Signore lascia liberi, anche se dallo scritto sembra che Gesù voglia evitare chi non risponde. Non è così. Egli è sempre alla porta e bussa, se qualcuno apre egli entra, diversamente va da chi accoglie la Parola che libera, da chi accoglie la Parola che guarisce, da chi una volta fatto l'incontro lo vuole ripetere.
La preghiera è alla base di quest'incontro. E Gesù per primo, da' l'esempio. La preghiera, è quel momento in cui stacchiamo dal ritmo della nostra vita e ci mettiamo davanti a Dio, per portare a Lui la nostra giornata, il nostro peso, e poi accogliere nel silenzio profondo del nostro cuore, la sua risposta.
Quanta poca contemplazione nella nostra società! Quanta poca attenzione all'essere profondo di ciascuno di noi! Come possiamo pretendere di incontrare la felicità se, imperterriti, navighiamo nella superficialità dei nostri impegni senza tuffarci nelle profondità del Mistero che ci abita.
Qualcuno potrebbe dire: non ho scelto una vita dedita alla preghiera. È vero, come è vera qualsiasi scusa che può nascere ma è altrettanto vero che non siamo abituati a stare con Dio e tutto ci fa strano. Però nessuna scusa è sufficiente a farci perdere la serenità dell'incontro con Dio.
“La preghiera è uno slancio del cuore” (Santa Teresa di Lisieux), è il cuore che ama, qualunque cosa faccia, anche se è un lavoro umile, domestico, in ufficio, a scuola o nella camera a studiare; è preghiera ogni istante della nostra giornata se la viviamo pienamente: è la vita dello Spirito in noi. E noi siamo chiamati a vivere alla sua presenza, poi possiamo dedicarci alla nostra ferialità, così come fa Gesù.
Impariamo a pregare, pregando.
Preghiamo come Gesù per attingere quella forza necessaria che ci permette di vivere la nostra quotidianità. Lasciamoci incontrare da Gesù per imparare ad essere uomini e donne liberi, guariti: pronti a servire, pronti ad amare.
 
Buona domenica nel Signore a tutti voi! 
 



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