mercoledì 20 marzo 2024

DOMENICA DELLE PALME (ANNO B)

LA PASSIONE DI GESÙ NELLA NOSTRA VITA


Eccoci arrivati alla settimana più importante dell’anno liturgico, la settimana che sintetizza il cammino di fede di ogni cristiano: la Settimana Santa.
Oggi è la Domenica delle Palme, chiamata comunemente così per il tradizionale rito della benedizione delle palme o dei ramoscelli d’ulivo che poi si porta a casa come segno di fede e di pace. Purtroppo, oggi si mescola la tradizione con la verità di fede. Ovviamente la tradizione si ferma solo al gesto sterile che non conduce da nessuna parte.
Nel Vangelo, l’evangelista Marco ci aiuta a ricordare lo stesso gesto accompagnato da una folla osannante l’ingresso trionfale di Gesù, mentre scuotevano e stendevano palme.
Questa domenica entriamo nella settimana di passione, per questo la liturgia subito ci mette davanti il racconto della Passione di Gesù per poterlo riascoltare. Cosa vuol dire riascoltare il racconto della Passione di Gesù? Vuol dire fissare mente e cuore nella passione, nella crocifissione, nella morte di Gesù per noi, nella morte di Dio in Gesù per la nostra vita. Tutti noi dovremmo essere toccati da questo racconto, come quando siamo toccati dalla sofferenza di qualcuno. Eppure, anche qui sembra che ascoltiamo come da routine e non perché ci sentiamo toccati dall’amore di Dio per noi ma solo dai rumori di festa: «osanna!» si grida stendendo mantelli.
Questa domenica sembra la domenica della fiaba, soprattutto oggi in cui si vive una crisi di verità a causa di una cultura che crede solo alla tecnologia o alle verità del singolo, a vantaggio dell’individuo e non del bene comune.
Questo è il tempo in cui occorre stendere i cuori, tutto il nostro essere. Abbiamo, infatti, sempre più bisogno di scuotere la nostra vita, e oggi è il giorno giusto per farlo, oggi è il giorno giusto perché il Signore tocchi il nostro cuore, purifichi il nostro cuore fino a farlo sussultare di emozione, sussultare di amore, sussultare di gratitudine, sussultare di gioia.
Il racconto della passione di Gesù annota le nostre contraddizioni che ci fanno sprofondare nell’abisso dell’iniquità, del male del nostro peccato, ma è per questo che Gesù entra trionfalmente nella città santa. Il suo vuole essere un entrare trionfalmente nei nostri cuori, per scioglierli da quelle pretese di dominio, per scioglierli da quanto sono posseduti e poterli immergere nell’abisso della misericordia di Dio.  
Questa domenica, durante la Settimana Santa guardiamo il nostro cuore. È un cuore che deve essere risollevato dal peccato, dal male, dal dramma dell’iniquità. Questo è un peso al cuore umano; questo è un peso al cuore cristiano e dobbiamo fare in modo che la misericordia infinita di Dio purifichi il nostro cuore, riconoscendo quel peso, quel peccato, quella iniquità, quel male, domandandone perdono perché il Signore che «è stato messo a morte per i nostri peccati» (Rm 4,25), ci riconcilia con Dio, ci libera dalla schiavitù del peccato e ci concede il dono della grazia.
Il cammino della Settimana Santa inizia da un puledro liberato perché non c’è un nostro peccato, non c’è un nostro male, non c’è una nostra iniquità, per quanto grande sia, che la misericordia infinita del Signore non possa vincere.
Questa è la settimana di Colui che è amore infinito ma che ci farà vivere l’esperienza del tradimento, dell’abbandono. Ma Gesù in quel tradimento, in quell’abbandono rimane fedele nell’amore, rimane vicino nell’amore.
Questa domenica non mettiamoci dalla parte di chi grida «crocifiggilo!». Fermiamoci a riflettere su quanto accade cercando di guardare l’uomo dei dolori, l’uomo che conosce il soffrire.
Celebrare allora la Domenica delle Palme ci deve mettere nelle condizioni di interrogarci: da quale parte voglio stare? Scelgo Gesù o la corrente mondana che uccide la vita?
Ognuno di noi dovrebbe prendere coscienza e gridare dal profondo del cuore, quanto gridò san Paolo: «Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io» (1Tm 1,15).
La Domenica delle Palme ci insegna che è arrivato il tempo per fare qualcosa di diverso, è arrivato il tempo di manifestare il vero volto di Dio. Questo è il tempo, come dicevamo domenica scorsa per bocca di quei greci, di vedere Gesù. Lo vedremo sì, ma in Croce che “soffre per noi” e ci rivela che questo è l’unico modo, l’unico mezzo per riscattarci dalla sofferenza e dal male. L’unica via possibile che svela a ciascuno di noi il senso del vivere e del soffrire: amando.
Ritornando alle nostre case, portiamo quel ramo di ulivo non come un semplice amuleto, come dicevo esso è un segno di fede e di pace, è un impegno di conversione vera, per rinnovare il nostro cammino di fede, per rinnovare il nostro cuore liberandolo dalla mondanità della vita.
Durante questa Settimana Santa riascoltiamo nuovamente la passione di Gesù per rileggere la nostra vita con attenzione, per abbracciare l’amore di Dio che si manifesta in Cristo, per imparare ad amare come ha amato Gesù, per perseverare nella fede nonostante le nostre difficoltà. In questo modo possiamo vivere il nostro essere cristiani e celebrare con gioia la Pasqua.

Buona Domenica delle Palme e buona Settimana Santa!