venerdì 21 giugno 2019

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO C)

EUCARISTIA: LA FORZA DELLA VITA

È la domenica del Corpus Domini, è la domenica in cui ravviviamo la nostra fede in quel grande dono per tutti e, alle volte, dimenticato da tutti: l'Eucarestia. Una domenica particolare per riflettere su questo grande dono che comunemente chiamiamo Santa Messa.
È un tempo per chiedersi perché celebriamo la Messa? Molti hanno appreso nel tempo che l'Eucarestia costruisce la comunità. Ma oggi tutto questo sembra demolito. Forse ci sta uno scoraggiamento ma se ci pensiamo un attimo l'Eucarestia nasce in un contesto di scoraggiamento, di sofferenza.
Gesù ci invita a restare ugualmente obbedienti come fece lui stesso e nell'Eucaristia, ancora oggi, si offre, in obbedienza, come dono realizzando con noi un incontro di salvezza.
Celebrare l'Eucarestia in obbedienza è celebrare l'amore, quell'amore che si scopre fragile e forte grazie alla presenza permanente di Gesù in mezzo a noi.
La nostra vita, ricordiamolo, è sempre racchiusa in vasi di creta (cfr. 2Cor 4,7) e alle volte lo dimentichiamo perché in quei momenti la pensiamo di essere d'acciaio e invece il mondo ci crolla addosso e continuiamo a non renderci conto che siamo di creta fino alla fine.
Questa nostra vita, in quanto tale, ha bisogno di mangiare, così per vivere da Figli di Dio abbiamo bisogno di nutrirci di Gesù, cibo di vita eterna.
L'Eucaristia, allora, per tutti rimane il punto più alto di appartenenza a Cristo ma forse facciamo fatica come quei discepoli ad essere Eucaristia per l'altro; facciamo fatica a condividere la nostra vita, a donarla sul serio a onorare e adorare concretamente il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutta l'umanità, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. Lo vediamo in tutte quelle volte che saltiamo le nostre Eucaristie quasi a dimenticare questa appartenenza, quasi a dimenticare il bisogno di pienezza, come quei discepoli che pensavano più alla pancia che allo spirito.
Allora è importante fermarsi e chiedersi perché non vado a Messa? Perché sono assente a quel bisogno di pienezza? Forse non sono tra quei 5000 affamati, stanchi e che cercano Dio?
Celebrare l'Eucaristia è un ritornare al focolare, alla scuola di vita anche se in questo momento sono nella sofferenza, per sentire l'abbraccio amoroso di Dio che coinvolge tutta la mia vita. Questo è un amore che si deve spandere a macchia d'olio perché il deserto deve fiorire grazie al mio rendermi disponibile, fino in fondo, nell'amare l'altro.
Scopriremo così una Eucaristia che si traduce nella vita, perché Essa è sempre l'incontro tra l'umano e il divino e lo possiamo fare sempre, ognuno come è capace di farlo, il resto penserà a completarlo Dio.
Allora scopriremo che in Gesù Eucaristia abbiamo «la forza della vita che ti trascinerà con sé» e che ci sarà sempre un Pane che sazia perché capaci di vivere in pienezza la comunione con Dio e tra di noi.

Buona festa del Corpus Domini a tutti voi!