giovedì 4 luglio 2019

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

ESSERE TRASPARENZA DI CRISTO GESÙ

Il cristianesimo è una religione in movimento, non è da salotto come piace a molti di noi. Puntualmente la liturgia ce lo vuole ricordare questa domenica dicendoci che il cristiano è un missionario.
L'evangelista Luca quest'oggi ci dice che essere missionari è compito di tutti i battezzati che formano la Chiesa. Ci tengo a sottolineare che la missione è di tutta la Chiesa e non solo di una porzione, l'evangelista Luca non aveva motivo di evidenziare l'immagine della "messe abbondante" e i "72 discepoli" se non per indicare la Chiesa intera. Forse a noi piace essere anonimi, non essere disturbati, magari sepolti nella polvere di un registro parrocchiale che entrare in trincea. Però, pensare che l'annuncio del Vangelo è riservato al clero, significa impoverire il Vangelo e sopratutto il pensiero di Gesù.
Oggi Gesù smonta il nostro starcene comodi. Se domenica scorsa ci ha ammaestrato alla missione, questa domenica ci affida la missione e ci dona la grazia necessaria per compierla.
La Parola di Dio ci dice di spingere lo sguardo, andare oltre. La missione non è circoscritta dietro a un microfono di altare o di un luogo che comunemente chiamiamo sacrestia. Cristo ci spinge oltre anche a costo di subire violenza. E per vivere bene questa missione occorrono operai che abbiano il senso della comunità, capaci di distribuire la ricchezza del dono di Gesù e vigilare perché il frutto non vada perduto.
Nel Vangelo appare chiaramente che la meta è Gerusalemme, non come luogo di pellegrinaggio ma come luogo di passione, di morte e di risurrezione. Infatti, andare a Gerusalemme è realizzare la volontà del Padre. E mentre camminiamo possiamo solo seminare del bene. Forse non raccoglieremo i frutti, ma il mietitore è solo uno: il Padre.
È il cammino dell'amore. Per viverlo bisogna svuotarci di noi stessi, delle nostre comodità, dei nostri pregiudizi, del nostro modo antiquato di pensare e di fare. Diversamente non saremo discepoli, proprio perché pieni del nostro io e non di Dio.
Anche questa domenica Dio bussa alla porta chiedendo di diventare discepoli, narratori di Dio senza fanatismi e nostalgie da burattinai. Dio cerca cristiani maturi per costruire la sua Chiesa e non dei farisei che guardano l'esterno quando al loro interno ci sta del marciume.
Allora quanto è importante la preghiera in questo caso perché ci purifichi, ci renda trasparenza di Cristo Gesù, ovunque ci troviamo. La messe è molta perché non siamo trasparenza di Cristo Gesù, perché non amiamo, non siamo misericordiosi.
I 72 l'avevano capito che dovevano assumere questo stile partendo dalla loro vita e sono tornati gioiosi per come hanno vissuto la missione nel nome di Gesù.
Anche noi accogliamo la grazia che il Signore vuole farci ogni giorno per essere discepoli della trasparenza di Cristo Gesù.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!