giovedì 1 agosto 2019

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

ARRICCHITEVI DAVANTI A DIO

Questa domenica, nel continuare il nostro cammino verso Gerusalemme, il Vangelo raccogliendo un messaggio esplicito per la società e in particolare per ciascuno di noi, ci dice che la campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante.
Una benedizione del cielo, secondo la Bibbia; un richiamo a vivere con molta attenzione, secondo la parola di Gesù. È un episodio che ci appartiene e ci fa riflettere.
L'uomo viene presentato anonimo perché la sua vita è stata divorata dalla ricchezza. Anche noi, tante volte, ci lasciamo divorare dai beni materiali dimenticando l'essenziale, dimenticando ciò che veramente conta, dimenticando Dio! Nel Libro del Deuteronomio, l'Autore Sacro ci ricorda che «non di solo pane vive l'uomo» (Dt 8,3), ma se l'uomo la pensa diversamente, morirà di solo pane, morirà di solo benessere, morirà di cose materiali.
Attenzione! Il Signore Gesù non sta condannando i beni materiali ma come il nostro cuore si lascia divorare da essi. Ecco perché presenta la parabola del ricco scemo, di colui che non ha la sapienza del vivere, che continua a ripetere che il vantaggio sta nella ricchezza, negli agi. Tutto il contrario degli insegnamenti di Gesù.
Gesù ha molto rispetto della nostra vita e ci tiene tanto al nostro futuro e ci dice che non possiamo poggiare la nostra vita sui beni materiali. C'è una ricchezza che va "oltre il visibile" e che colma il cuore di ogni dono prezioso. Chi non ha questo sguardo è assente dalla vita. Non tesse relazioni umane, relazioni d'amore: gli altri contano poco e niente.
Questo tempo estivo è propizio per fermarci a capire, per andare da Gesù "orizzonte della nostra esistenza", solo Lui può aiutarci a liberare il nostro cuore da ogni ipocrisia. Infatti, Gesù opera in maniera radicale liberando il nostro cuore da ciò che divide: dalla cupidigia, dalle sue maschere, dalla sua ipocrisia.
Impariamo allora a farlo. Se lo facessimo, ci accorgeremo che il periodo estivo non è il tempo di mandare tutto in vacanza, sostituendo la vita spirituale con la cupidigia definita «idolatria» da san Paolo (cfr. Col 3,5), ricordando che il cuore non è appagato da Dio ma da ciò che è effimero.
Impariamo a fare un giusto uso della nostra intelligenza. Perché affannarsi quando non siamo sicuri del dopo? Diamo anche uno sguardo di fede. La vera ricchezza non è quella che lasceremo ma quella che porteremo: il bene compiuto, l'amore. Alla sera della vita saremo giudicati sull'amore diceva san Giovanni della Croce.
Impariamo, da Gesù e con Lui, a coltivare ogni giorno quella speranza che ci conduce ad avere in eredità la vita eterna, perché l'unica cosa che conta è arricchirsi davanti a Dio!

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!



 
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