venerdì 27 settembre 2019

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

ACCORGERSI DELL'ALTRO

Anche questa domenica continua il discorso sull'uso dei beni, sulla ricchezza. Già domenica scorsa Gesù ci ammoniva: "Nessuno può servire due padroni: odierà uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà ad uno e disprezzerà l'altro". Sono parole indirizzate ai discepoli, a quanti si vantano del nome cristiano, parole che implicano una scelta di vita seria e concreta. Non è facile, infatti, vivere una vita cristiana, seguire Cristo. È importante fin dall'inizio pregare perché possiamo aderire pienamente alla Parola di Dio ed evitare di restare insensibili, come il ricco epulone.
Il racconto evangelico riguarda due persone specifiche. Un ricco, non meglio identificato, e un povero che invece ha un nome, un’identità precisa: Lazzaro. In poche righe vengono delineate le personalità dei due protagonisti. Il ricco non è solo ricco, che di per sé sarebbe poco significativo, ma è una persona che si compiace del suo “status”: egli giace alla tavola del suo peccato. Questo "status" assomiglia ad alcuni momenti particolari della nostra stessa vita. Chissà, nella vita, quante volte ci è capitato quell'avere ingordo, senza sapere a che fine, senza nessun amore! Quante volte, anche in altre occasioni, cristiani che - magari legati ad una associazione laicale - litigano fra di loro e poi non si guardano più in faccia perché ognuno cerca la sua ragione racchiusa nel proprio orgoglio!
Il brano è molto duro e richiama la nostra attenzione al discernimento.
Una possibile riflessione passa attraverso questa domanda: quante volte ci accorgiamo di quanto ci circonda? Solo a Natale? Solo quella volta che un sacerdote ci "raddrizza"? Sembra poco, riduttivo e passeggero per poi dimenticare. Proprio il tipico atteggiamento del ricco del Vangelo che non cambia neanche dinanzi al giudizio di Dio.
Il cristiano è chiamato a stringersi all'amore e all'amore di Dio. È chiamato a far cadere sugli altri briciole d'amore perché ne sia contagiato.
Dio si compiace di un cuore generoso che si dona e non di cuori che perdono il lume della ragione pensando a riempirsi a più non posso credendo di essere gli unici al mondo. Nella vita, "il primo miracolo è accorgersi che l'altro, il povero esiste" (Simone A. Weil).
Un grande santo della carità, san Vincenzo de' Paoli,.ci ricorda: "Se stai pregando e un povero ha bisogno di te, lascia la preghiera e vai da lui. Il Dio che trovi è più sicuro del Dio che lasci".
Il messaggio è chiaro: Luca richiama alla conversione che implica l’apertura del cuore a Dio e ai fratelli, l’attenzione a scoprire la Sua presenza nella Sua parola e in ogni cosa, obbedendo al suo insegnamento.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!