giovedì 14 novembre 2019

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

PERSEVERARE NELLA FEDE


Siamo alla penultima domenica dell'anno liturgico e il Vangelo di questa domenica richiama le realtà ultime. Tante volte ne abbiamo sentito parlare. Siamo stati invasi da grande calamità, addirittura abbiamo provato in passato a dare una data, tra le ultime il 2012 e il 2017. Il Vangelo stesso ci dice che queste cose sono da sempre e sempre ci saranno. Quindi il nostro sguardo deve essere ben altro, il nostro cuore deve essere rivolto verso un bene maggiore e sopratutto che non debba inasprirsi, angosciarsi anche se i fatti della vita possono condurci a perdere la fiducia in Dio, negli uomini, e a guardare al futuro con pessimismo e con paura, come se veramente stessimo vivendo la fine del mondo.
Gesù ci insegna a sorvolare tutto questo, ci dice che la fine del mondo non ci appartiene, perché il cristiano vive della vita eterna. Egli ci incoraggia e ci invita all'unica speranza perché è la sola che non delude il nostro cuore.
Quello che ci circonda alle volte è segno di qualcos'altro. Pensiamo a quelle volte che insorgiamo sull'altro, che gli facciamo guerra. L’altro è sempre un contendente, è quello che segna il mio limite. Il limite deve essere luogo di comunione, collaborazione e di fraternità e non il luogo di difesa e di aggressione, quindi di morte e di guerra, di confini.
Gesù incoraggia alla fedeltà e a camminare con perseveranza. Il cristiano è l'uomo di oggi che, nonostante le piaghe del mondo, cammina con perseveranza. Abbraccia le propri e altrui croci per presentarle al Padre misericordioso perché le trasformi nel Suo amore. Ogni volta che viviamo obbedienti e perseveranti nella Parola, ci avviciniamo all'assoluto di Dio.
Il nostro pregare, il nostro fare Eucarestia ogni domenica (o tutti i giorni), è un impegno che conferma il nostro camminare nella perseveranza e nella fedeltà al compito che il Signore ci ha affidato per trasformare il mondo, liberarlo da ogni inganno, da ogni violenza. Questo, però, nella misura in cui, io, della mia vita ne faccio un dono per l'altro nella certezza che "nemmeno un capello del nostro capo perirà" perché abbiamo un Dio innamorato di noi.
Certo non mancheranno le persecuzioni e lo sappiamo dalle poche notizie che arrivano. Anche se destano preoccupazioni, non preoccupiamoci. Viviamo le profondità dello Spirito che abita in noi. Il cristiano vive «nella sapienza dello Spirito Santo. Lo spirito di Dio ci aiuta a giudicare, a prendere decisioni secondo il cuore di Dio. E questo spirito ci dà pace, sempre! È lo spirito di pace, lo spirito d’amore, lo spirito di fraternità. E la santità è quello che Dio chiede ad Abramo: “Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile”» (Papa Francesco). Sarà Lui a difenderci e a suggerirci parole, gesti sempre nuovi.
Preghiamo perché la nostra vita non sia nell'agitazione e nell'oziosità, ma vigilando amiamo  l'altro nella quotidianità della vita e perseveriamo nell'attesa della venuta definitiva del Regno di Dio

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!