venerdì 10 gennaio 2020

BATTESIMO DEL SIGNORE (ANNO A)

NEL BATTESIMO DEL SIGNORE IL NOSTRO BATTESIMO

Con la celebrazione del Battesimo del Signore, si chiude il ciclo liturgico del Tempo di Natale per ritornare al Tempo Ordinario. Del resto col finire delle feste natalizie, tutti siamo rientrati nella ordinarietà della vita: chi a scuola, chi al lavoro, etc. Siamo ritornati alla realtà.
Con il Vangelo di Matteo ci troviamo nel luogo dove Gesù fu battezzato: Bethabara che significa "casa del guado", del passaggio. In questo luogo troviamo il passaggio di Dio che incarna la nostra realtà.
Il cristiano di oggi si presenta freddo, capace di allontanarsi sempre più da Dio, di aderire alle nuove blasfemie senza ripensare quel suo battesimo, che non significa "recitare il rosario" (esercizio spirituale utile) ma bensì rendere testimonianza con la propria vita.
Anche il brano evangelico ci dice che qualcosa non va, che si è distaccati da Dio e per ricominciare occorre ripartire da un luogo che segna il nostro stare lontano da Dio, che segna la profondità del nostro peccato. Ricordiamo che geograficamente il Giordano è situato sotto il livello del mare. 
La missione del Battista parte dalla ferialità e attraverso un rituale battesimale permette di iniziare quest'itinerario di conversione del cuore e l'incontro con il Messia veniente.
In questa ferialità Gesù, il Messia, si immerge, si immerge in quelle acque piene della nostra umanità e facendosi battezzare, si avvicina alla nostra realtà umana. Questo suo mescolarsi segna qualcosa, un inizio: Colui che è più forte ci immerge in Dio così come siamo. Infatti, questo è il cristiano: una persona immersa in Dio, nello Spirito Santo e fuoco, pieno di calore e ricco di Dio.
Oggi, per rinnovare la fede, diventa sempre più necessario la riscoperta del proprio battesimo. Per ripensare la fede, bisogna ripercorrere un itinerario che parte da se stessi lasciandosi toccare dalla grazia del ritorno e di un nuovo inizio. Gesù non aveva bisogno di immergersi, di farsi battezzare ma Egli doveva proclamare chi veramente fosse, perché noi potessimo rinnovare la nostra fede in Lui. Il Battista ne è cosciente e quasi come un piccolo diavolo, non vuole che Egli si manifesti così.
Anche il Battista ha dovuto sottomettersi al piano di Dio, alla sua giustizia, alla volontà di Dio. Ecco qui l'obbedienza della fede: essere fedeli nel lasciare che Dio attualizzi il suo disegno d'amore per tutti. Nell'immersione di Gesù abbiamo l'anticipo, forse appannato, della sua morte di croce. In quest'immersione ci siamo anche noi. Per questo siamo invitati a rivedere ogni giorno la nostra vita, così come si presenta lasciandoci guidare dalla voce di Dio, dalla sua Parola.
Lasciamo emergere quelle paure che si annidano: tristezze, delusioni, brutture, minacce, complessi vari, difetti fisici o morali... mettiamo nel cuore di Gesù ogni problema che ricama la nostra persona. Rivediamoci tra le braccia di Dio, come un bimbo sollevato da terra.
In questo giorno del battesimo del Signore, guardiamo alla Mamma delle mamme. Guardiamo a Maria. Con lei abbandoniamoci felicemente in Dio. Viviamo ogni giorno tutto alla luce di Dio che continuamente ama. Sentiamoci figli amati e come Gesù accogliamo l'amore del Padre che anche al nostro cuore ripete: "tu sei il figlio mio amato, tu sei mio compiacimento". 

Buona festa del Battesimo del Signore a tutti voi!





immagine: www.servizioliturgico.it