giovedì 27 febbraio 2020

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

NEL DESERTO PER RINASCERE IN DIO


Con il Mercoledì delle Ceneri, è iniziato il Tempo di Quaresima, un tempo particolare per fortificarci interiormente. Un esercizio spirituale di vera conversione per vivere bene la Pasqua del Signore. 
Oggi, I Domenica di Quaresima, puntualmente ci viene presentato il brano delle tentazioni di Gesù nel deserto.
Il deserto è il luogo dell'incontro con Dio e, non solo. Il deserto è un luogo privo di ogni sostegno materiale. È il luogo del silenzio, della povertà e, in quanto tale, spinge all'essenziale della vita. Il deserto però, è anche il luogo della morte in quanto la vita è assente: chi si inoltra nel deserto vivrà di solitudine e sentirà più intensamente la tentazione.
Pensare al deserto è un invito ad esaminare la propria vita alla luce della Parola di Dio contro le seduzioni del maligno e per poter capire ciò che veramente conta nella vita.
Le tentazioni non sono altro che un contagio, un virus per l'anima che si chiude in se stesso, si incatena per non renderci più liberi come in questi giorni con il coronavirus: l'abbiamo trasformato in un contagio mediatico che ha tolto la libertà.
L'insinuatore, il diavolo, è colui che ci distacca dalla società, dagli altri per farci vedere un mondo senza Dio insinuando, come fece per Adamo ed Eva, che noi possiamo «essere Dio» (cfr. Gen 3,5).
Anche Gesù dinanzi alle varie tentazioni postogli dal diavolo, ha dovuto fare delle scelte. In particolare, doveva scegliere che tipo di Messia diventare: il Messia di Dio o il messia del diavolo. Sarà il nutrimento di Dio a far capire a Gesù quale strada intraprendere: «non di solo pane vive l'uomo». L'uomo anche se è posto al bivio delle due vie, ha un di più da coltivare. È colui che si nutre della Parola di Dio per vivere della vita dell'altro e di quanto gli sta attorno.
Scegliendo l'altro l'uomo sceglie l'amore, sceglie Dio. Non ha bisogno di cedere alla tentazione del miracolo per stare dalla parte di Dio. Non c'è bisogno di essere sedotti, di tentare Dio ma dalle tentazioni del deserto può arrivare alla rinascita in Dio. Per questo chi si nutre della Parola, chi vive una giusta relazione con Dio, non ha bisogno di potere e tanto meno sugli altri. Non c'è bisogno di insuperbirsi per avere il mondo ai piedi. L'amore è quello che conta. Dio ci ha creati liberi e amanti. Non ci ha reso schiavi!
Cogliere il senso delle tentazioni significa stare dalla parte dell'amore, dalla parte di Dio. Ciò allontana il diavolo. Il diavolo, però, si allontana, se saremo angeli che si mettono a servizio, ascoltando una persona che ha bisogno, accarezzando, servendo, amando: allora il nostro mondo, sarà il mondo di Dio.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!




immagine: www.gliscritti.it