AMORE E PERDONO: ANIMA DEL MONDO
Questa domenica si chiude il capitolo V del Vangelo di Matteo, con l'invito ad essere perfetti come il Padre celeste. Possiamo chiamare questa domenica la domenica della perfezione.
Ci troviamo nel pieno del Discorso della Montagna è l'argomento di questa domenica è costruito sul perdono e sull'amore in contrapposizione alla legge della vendetta, del taglione.
Ora perdonare e amare non è una nuova moda apportata da Gesù nei confronti del prossimo, esisteva già ma solo nell'ambiente giudaico. Gesù la perfeziona ed estende l'amore e il perdono anche ai nemici, anche ai pagani ed invita all'imitazione di Dio.
Anche oggi in qualche maniera questa pagina è attuale. Chissà quante volte, anche se poi non siamo arrivati a farlo, abbiamo desiderato far pagare il male ricevuto? Sono proprio tante volte e in diversi modi e sapete perché? perché ognuno di noi porta dentro di sé una ferita.
Ora, Gesù ci invita a rivisitare la nostra vita, che non è da legittimare con dei torti da far pagare. Certo non è facile mettere in atto quanto Gesù ci chiede, però possiamo riconoscere che siamo fuori strada... purtroppo ancora oggi viviamo un cristianesimo all'acqua di rose, un cristianesimo da burattino e non da persone adulte che vivono Dio e lo annunciano.
Ancora oggi possiamo far agire lo Spirito Santo nella nostra vita. Certo, non si tratta di più Messe o fioretti, anche se tra pochi giorni inizieremo la quaresima. C'è una rinuncia a se stessi. "Il Vangelo presuppone che io rinunci a me stesso, che il mio cuore non si incurvi su se stesso e che io accetti le possibilità derivanti dal mio nuovo orientamento verso qualcosa fuori di me" (H. Cox).
Ancora oggi possiamo far agire lo Spirito Santo nella nostra vita. Certo, non si tratta di più Messe o fioretti, anche se tra pochi giorni inizieremo la quaresima. C'è una rinuncia a se stessi. "Il Vangelo presuppone che io rinunci a me stesso, che il mio cuore non si incurvi su se stesso e che io accetti le possibilità derivanti dal mio nuovo orientamento verso qualcosa fuori di me" (H. Cox).
Guardiamo allora questo nostro mondo, un mondo stravolto dall'odio e dalla violenza: è un mondo destinato a finire insieme all'uomo che lo vive. Gesù non ci chiede di rinunciare alla nostra dignità, alla nostra identità semmai a difenderla. Rinunciare a se stessi vuol dire distruggere quell'orgoglio che non ci permette di vivere la civiltà dell'amore.
Questa domenica, due sono i segni che ci vengono consegnati: l'amore e il perdono. Per viverli abbiamo bisogno di una libertà interiore che si fa nuovo gesto di vita per incarnare nella ferialità l'amore e il perdono che sarà eterno per noi e per tutto il mondo.
Buona domenica nel Signore a tutti voi!
immagine: www.arcidiocesibaribitonto.it