mercoledì 18 marzo 2020

IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO A)

MENDICANTI DI LUCE

Mentre stiamo vivendo le restrizioni dei decreti contro la pandemia del coronavirus che quest'anno ci ha colpito a livello mondiale, continuiamo a vivere il nostro itinerario di fede perché il Signore illumini la nostra vita e la renda sempre più solidale, misericordiosa, gioiosa, amorosa verso tutto e tutti.
Questa è la domenica della gioia (o laetare). Di quale gioia stiamo parlando? Questi sono tempi un po' duri per tutti: c'è gente che si ammala, spaventata, esaurita, preoccupata per il lavoro ma c'è gente che, nonostante tutto, vive nell'indifferenza e nell'egoismo.
Il cristiano no. Il cristiano è colui che accoglie sempre la luce di Cristo nella sua vita, perché si riconosce, per sempre, anche in tempi di calamità, figlio della Luce. Nonostante ciò, non sempre è così. Il male cerca sempre di albergare nel cuore di tutti, facendo breccia nelle nostre debolezze.
Il Vangelo di questa domenica ci riporta l'episodio del cieco nato, di un uomo cieco che nella sua sofferenza mendica. Gesù passa da questa realtà, si fa vicino al cieco e gli ridona la vista.
L'operato di Gesù cambia la vita all'uomo e la gente non lo riconosce più e lo conducono dai farisei. Qui inizia il processo all'uomo. Quanti processi all'uomo in questi giorni di pandemia? Si moltiplicano pure episodi di razzismo o desideri di morte per l'altro.
Il brano del cieco nato ci interroga sulla nostra cecità, sulla nostra durezza di cuore, sui vari processi che facciamo all'altro, dimenticando che l'altro siamo noi, dimenticando che esiste una bellezza in cui ciascuno impara a riconoscere e valorizzare l'altro.
Il cristiano è chiamato a rivedere la fede ricevuta nel Battesimo, a mendicare la Luce, a lavarsi nella nuova Siloe per vederci chiaramente e rendere la sua fede nuovamente viva, trasmettendola agli altri.
Questo tempo che ci permette di stare a casa è propizio per riscoprire la propria fede. Abbiamo visto domenica scorsa che c'è un fermarsi al pozzo ma esiste un fermarsi per accogliere il passaggio di Dio, per mettersi in ascolto della Sua Parola.
Questo nostro sostare serve anche a capire in quale Dio crediamo, chi è Dio nella mia vita; serve per riconoscerci ciechi pur pensando di vedere. Eh sì, l'ostinazione è un virus letale che non permette di leggere la realtà e aderisce a discorsi farisaici.
In questi giorni siamo così attenti, per quanto ci è possibile, all'igiene. Guardiamo anche alla nostra vita spirituale, alziamo il nostro sguardo per incontrare la luce di Dio e mendicarla, facciamoci rigenerare da Cristo.
Tutti abbiamo bisogno di essere sanati. Riconosciamolo! Dedichiamo, allora, parte del nostro tempo alla meditazione e alla preghiera. Preghiamo per coloro che in questi tempi ci stanno aiutando a vivere e superare questi momenti difficili. Preghiamo per tutti gli ammalati: quelli che stanno affrontando il Covid-19 e quelli ordinari. Preghiamo anche per coloro che in questi giorni sono morti senza nessun conforto religioso. Preghiamo per tutti noi, perché il Signore Gesù tocchi i nostri occhi e li apra alla Sua verità.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!