DAL DUBBIO AL CREDO
Domenica "in Albis" o "dello stesso giorno". Sì, "dello stesso giorno", perché anche questa Domenica ci ritroviamo nel pieno mistero pasquale. È la Domenica che ci permette di scoprire la nostra fede. Abbiamo dato tutto per scontato e forse continuiamo ancora a farlo, eppure questa Domenica interroga la nostra fede, per capire se è adulta oppure no.
L'ambiente è quello di una casa, possiamo dire la nostra casa al tempo di Covid-19. Essa è una nuova Chiesa, come testimonia una vignetta che gira su whatsapp, anche se in giro se ne fanno beffe. Ma al cristiano non importa questo. Egli desidera incontrare il Signore e come Gesù stesso disse alla Samaritana, non importa il luogo ma incontrarlo in Spirito e Verità.
Il Vangelo di questa Domenica descrive gli abitanti della casa paurosi, serrati dentro, tra le proprie cose. Quanto si aveva di più caro è morto e con lui ogni speranza. La nostalgia però tiene uniti, come il popolo in esilio, che pensando a Gerusalemme finalmente, dopo lunga attesa, possono "salire al Tempio" (Sal 121).
Il Vangelo di questa Domenica descrive gli abitanti della casa paurosi, serrati dentro, tra le proprie cose. Quanto si aveva di più caro è morto e con lui ogni speranza. La nostalgia però tiene uniti, come il popolo in esilio, che pensando a Gerusalemme finalmente, dopo lunga attesa, possono "salire al Tempio" (Sal 121).
La casa descritta dall'Evangelista è il Cenacolo. I discepoli, nonostante l'annuncio, in questo momento non si aspettano di rivedere Gesù e tantomeno vedere le ferite della sua passione. Preferiscono rimanere uniti ma nelle loro paure.
In questo contesto Gesù viene, è presente e dona la sua pace, dona la pienezza dei beni messianici. Egli è l'Agnello vincitore che porta ancora i segni della vittoria.
Il Risorto, ricordiamo, si mostra ai discepoli con le mani e i piedi segnati dalle trafitture. L’Incarnazione ha dato a Dio l’esperienza della sofferenza, del patire e del morire. Adesso il Risorto va incontrato nella carne dei sofferenti, toccato nei corpi delle vittime del male. E in questo periodo sono veramente tanti!
Questa è anche la domenica dell'apostolo Tommaso. Tommaso è chiamato Didimo una parola che oltre a significare "gemello", significa "doppiezza", "dubbio". E nelle righe del vangelo abbiamo dei residui di dubbio, come il dubbio di Tommaso che rappresenta i nostri dubbi.
Il Cristo Risorto, però, non è uno spirito o un fantasma come pure, il cristianesimo non è un’alienazione o uno spiritualismo quando prende sul serio il dolore del mondo, quando confessa il Risorto mentre cura il bisognoso, quando discerne il Risorto mentre tocca la carne piagata e ferita dell’uomo.
In questo contesto Gesù viene, è presente e dona la sua pace, dona la pienezza dei beni messianici. Egli è l'Agnello vincitore che porta ancora i segni della vittoria.
Il Risorto, ricordiamo, si mostra ai discepoli con le mani e i piedi segnati dalle trafitture. L’Incarnazione ha dato a Dio l’esperienza della sofferenza, del patire e del morire. Adesso il Risorto va incontrato nella carne dei sofferenti, toccato nei corpi delle vittime del male. E in questo periodo sono veramente tanti!
Questa è anche la domenica dell'apostolo Tommaso. Tommaso è chiamato Didimo una parola che oltre a significare "gemello", significa "doppiezza", "dubbio". E nelle righe del vangelo abbiamo dei residui di dubbio, come il dubbio di Tommaso che rappresenta i nostri dubbi.
Il Cristo Risorto, però, non è uno spirito o un fantasma come pure, il cristianesimo non è un’alienazione o uno spiritualismo quando prende sul serio il dolore del mondo, quando confessa il Risorto mentre cura il bisognoso, quando discerne il Risorto mentre tocca la carne piagata e ferita dell’uomo.
Tommaso è il discepolo invitato da Gesù stesso a mettere il dito sulla piaga, sul segno dei chiodi; a toccare la carne umana ferita per confessare il Risorto: «Mio Signore e mio Dio!».
Anche oggi, nella nostra vita, abbiamo dei residui di dubbio. E questa Domenica ma anche in altri giorni, siamo chiamati a far una verifica intelligente della fede per capire dove è riposto il nostro cuore, il nostro credo. Se siamo convinti che la morte è vinta, che la morte in croce di Gesù ha dato senso alla nostra vita; se la resurrezione di Cristo dà senso alla vita ed alla morte di tutti gli uomini, se è certezza concreta e speranza per tutti i discepoli ancora oggi.
Anche oggi, nella nostra vita, abbiamo dei residui di dubbio. E questa Domenica ma anche in altri giorni, siamo chiamati a far una verifica intelligente della fede per capire dove è riposto il nostro cuore, il nostro credo. Se siamo convinti che la morte è vinta, che la morte in croce di Gesù ha dato senso alla nostra vita; se la resurrezione di Cristo dà senso alla vita ed alla morte di tutti gli uomini, se è certezza concreta e speranza per tutti i discepoli ancora oggi.
Dal giubileo del 2000, questa è anche la Domenica della Divina Misericordia, una domenica in cui scende ancora una volta lo Shalom del Risorto per guardare "diversamente anche a quelle pagine della nostra storia che vorremmo dimenticare e che non riusciamo a benedire. Gesù c'inviterà a ricordarcele e a rileggerle con Lui. Allora capiremo il senso della nostra vita. Esperienza che faremo quando risusciteremo, ma che possiamo già cominciare a fare ora, con l'aiuto dell'ascolto e della preghiera" (Paul Devreux).
Siamo quindi invitati, ogni giorno, a prendere coscienza di poter incontrare il Signore risorto, se lasciamo che la nostra vita sia adesione totale al Vangelo, se accogliamo la Sua presenza. Il Signore è il Risorto, l’uomo nuovo che vuole camminare con noi, che rende possibile il cammino se saremo capaci di liberarci, con Lui, da ogni paura.
Tommaso è chiamato Didimo, "gemello", ma è riuscito a fare il passaggio dalla doppiezza ad essere "gemello" del vero credente, "gemello" di Gesù lasciandosi conformare da lui!
Tommaso è chiamato Didimo, "gemello", ma è riuscito a fare il passaggio dalla doppiezza ad essere "gemello" del vero credente, "gemello" di Gesù lasciandosi conformare da lui!
Questa esperienza pasquale ci invita a fare la stessa esperienza di Tommaso, ad essere un po' testardi nella fede per arrivare alla vera fede, a lasciarci conformare dal Risorto e a riconoscerci fratelli, Chiesa sempre in cammino. Pasqua non è la data da calendario, è la vita intera, quotidiana, dei credenti risorti con Cristo, che camminano dietro di Lui ascoltando la sua voce, “senza stancarsi mai”, perché nel Cristo una nuova vita è cominciata.
Buona Domenica nel Signore a tutti voi!
immagine: http://kairosterzomillennio.blogspot.com/2014/04/domenica-in-albis-o-della-divina.html
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