giovedì 28 maggio 2020

DOMENICA DI PENTECOSTE (Anno A)

PENTECOSTE: IL SOFFIO DI DIO IN NOI


Son passati cinquanta giorni dalla risurrezione di Gesù e questo è il giorno della Pentecoste. Che cos'è la Pentecoste? Possiamo pensarla all'esplosione vitale di Dio in noi, a quel soffio che ci fa rinascere. Questi cinquanta giorni sono stati come una gestazione. Infatti, il Signore Gesù ci ha accompagnato, con i segni della croce e della risurrezione, fino a questa grande effusione dello Spirito.
Stiamo ancora vivendo il tempo del Cenacolo. Il tempo che ci vede chiusi in casa e non solo dal Covid 19 ma anche dalle nostre paure, dalle nostre incertezze, dalle nostre ipocrisie. Eppure anche per noi, si rinnova il dono dello Spirito Santo.
Perché questo grande dono in abbondanza? Perché si rinnova? Perché non siamo in grado di portare a termine l'opera del Signore Gesù. Abbiamo bisogno di Qualcuno che ci «ricordi» e che ci «insegni». Abbiamo bisogno di quella forza necessaria per una reale conversione e collaborazione alla costruzione del Regno di Dio ed essere «Pentecoste» nella Chiesa ogni giorno.
Nonostante questa incapacità, lo Spirito del Signore è presente e sarà sempre presente nella nostra vita. È lo Spirito di Dio, lo stesso Dio che si è incarnato, che ha vissuto tra noi (che continua a farlo) e che, fin dall'inizio, ha deciso di essere l'Emmanuele, il Dio con noi, fino alla fine del tempo.
La Pentecoste cristiana ha diversi richiami tra cui la vita nello Spirito. Vita che non possiamo improvvisare. Per questo lo Spirito pregato da Gesù è per tutti noi Maestro di vita interiore, e ci educa alla disciplina dell'amore e di partecipazione piena alla comunione con Dio Padre e con Dio Figlio. 
Oggi, con questa grande effusione dello Spirito Santo, siamo chiamati a una grande responsabilità: ricominciare un nuovo cammino, al cui centro sta la missione di portare a tutti il perdono riconciliante. 
Spesso quando si parla di conversione, la prima cosa in mente da fare è la preghiera. Quindi facilmente andiamo alla ricerca di preghiere varie, molte Eucarestie. Tutto utile, per carità, ma se queste non hanno quel principio di conversione, che non mi permettono di andare verso l'altro, di lasciar cadere ogni tipo di orgoglio, lotta, se non mi conducono a una sincera conversione non servono a nulla. La preghiera, ricordiamolo, è principio di cambiamento e il cristiano, inondato dello Spirito, è l'uomo orante che va oltre l'orizzonte, perché sostenuto dallo stesso orizzonte di Dio. Ecco perché lo Spirito di Cristo ci conduce per via ispirandoci "gli stessi sentimenti che erano in Cristo Gesù", per offrirci nella nostra ferialità, la stessa capacità di operare il bene. Non siamo cristiani per fermarci in un "alabarè", ma per testimoniare Dio amore.
Usciamo allora dai nostri cenacoli, che ancora oggi ci lasciano lontani dalle scelte della vita (o li mascherano), rinchiusi in quella paura del rischio perché non crediamo nella potenza della Vita. 
Lo Spirito di Dio ci abita: accogliamolo, lasciamo che sprigioni la sua forza e ci porti a conversione. Preghiamo così: Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Buona Domenica di Pentecoste a tutti voi!





immagine: www.wikipedia.org