giovedì 9 luglio 2020

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

NEL «MAH» DI DIO LA NOSTRA MISSIONE


Siamo nel bel clima del caldo estivo, clima che ci trascina fuori dall'ordinario e dimenticare di vivere la nostra fede. Anche il covid-19 ha plasmato le nostre abitudini religiose, qualcuno magari è fuggito. Forse qualche festa popolare ci fa ritornare attorno all'altare del Signore, ma solo per quel "prezioso" momento della parrocchia, della città, poi quasi per paura, tutti fuggiamo via.
La Parola di questa domenica si presenta proprio in questa situazione e ci ricorda che il seminatore continua, sempre, la sua semina nonostante la nostra infedeltà, la nostra paura. 
Per avvicinarsi a noi, Gesù usa le parabole perché la nostra vita si possa trasformare e accogliere la novità del Regno di Dio: Gesù usa le parabole, perché ognuno possa cercare i veri valori della vita.
Che cos'è la parabola? La parabola è il segno più semplice perché legato all'ordinarietà della vita. Gesù sa tutto questo e vuole cogliere per ciascuno di noi, qualcosa di Dio e mostrarcela. Infatti, non parla di un seminatore qualunque, ma di se stesso Seminatore per eccellenza.
È un seminatore particolare Gesù: lancia grosse manciate generose, allargando il suo braccio, sulla strada, sui rovi e sui sassi. È il seme della Parola che arriva ovunque, perché Dio, imprudente e fiducioso, conta su tutti. Il suo sogno è così grande che spera sempre, perché l'orizzonte della vita è vasto. Pagine d'amore arrivano a chiunque, perché il grande Seminatore ha un seme particolare per ciascuno.
In questo contesto d'amore, inizia un discorso particolare, perché i vari terreni dove il seme cade, non permette al seme di crescere, germogliare e dare i suoi frutti. C'è bisogno di un terreno bello, capace di accogliere.
La pagina evangelica contiene già la sua interpretazione alla parabola del seminatore. C'è da chiedersi a quale terreno apparteniamo e magari scoprendoci terreno soffocante, falso, duro proviamo a desiderare nel nostro cuore di essere terra bella per accogliere il piccolo seme d'amore, per far germogliare l'amore di Dio, non solo in me ma in tutti. È il grande sogno speranzoso di Dio. È il "mah" di qualcuno davanti ad una catastrofe contro il "mah" di Dio. È un cammino interiore che ci conduce a quella certezza che fa germogliare il seme della fede, che fa agire l'azione dello Spirito Santo nella propria vita con la sua infinita creatività.
Ecco chi è il cristiano: colui che accoglie la Parola di Dio nella propria vita. Non gli importa come. Egli crede che la Parola non ritorna a Dio senza aver operato quanto desidera. Egli sa che la missione non è uno spettacolo o uno dei tanti progetti tecnologici. La missione è il "mah" di Dio che continua, come una sfida, grazie all'accoglienza e al dono di noi stessi. Chiediamogli che ci renda capaci di accoglierla con animo lieto e di viverla ogni giorno.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!