giovedì 23 luglio 2020

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

UN TESORO PER ESSERE FELICI

In queste domeniche, per la comprensione del mistero del Regno dei cieli, stiamo ascoltando un discorso in parabole (c. 13 di Matteo). Una cosa indispensabile, dice Gesù, è avere «occhi che vedono e orecchi che odono». Il Vangelo sembra lanciarci una sfida interrogandoci sul nostro essere discepoli e ci presenta una Sapienza genuina che costruisce la figura dello scriba del regno dei cieli. Chi è lo scriba? Lo scriba è un esperto, un sapiente capace di leggere le Scritture. Gesù in questo momento si sta rivolgendo a quanti lo ascoltano, perché sapientemente possano scoprire, trovare quel grande tesoro riposto in Dio.
Nella prima lettura abbiamo l'esperienza di Salomone. Non tutti siamo chiamati ad essere come lui, ma tutti, certamente, a chiedere la Sapienza. Le parabole del Vangelo evocano questa Sapienza, preziosa, che è Dio e la sua bella notizia che è Padre, Amore assoluto, misericordia senza limiti.
Queste parabole ci dicono che il Regno dei cieli è una conquista, è un crescere nella fede, crescere nel discepolato che non è una etichettatura, un timbrare il cartellino e alla fine ritrovarsi tutti in Paradiso. Gesù non dice questo!
La maturazione della fede, il crescere nel discepolato anzitutto è un grande dono, è frutto di un incontro col Cristo Risorto, è qualcosa di molto bello che può accadere, anche inaspettatamente, a chiunque. Tutti in Cristo Gesù possono trovare il tesoro della propria esistenza. Tutti siamo alla ricerca della perla preziosa, quella di grande valore, in grado di darci la felicità, e il nostro cuore non trova pace sino a quando non troverà proprio quella giusta, quella che ti regalerà la gioia. 
Alle volte questa perla, questo tesoro è dentro di noi e neanche ce ne accorgiamo e puntiamo lo sguardo su tesori sbagliati. Il tempo estivo che conduce molti di noi verso il mare, ci deve permettere, nel mare della nostra esistenza di volgere lo sguardo verso Dio, che continuamente si dona.
Abbiamo bisogno di scoprire sempre più questo grande tesoro e non aspettarlo come la manna dal cielo. La fede cristiana è esperienza in movimento senza soluzioni a portata di mano, ma continua ricerca del grande tesoro che è Dio e una volta trovatolo, lo annunciamo con gioia.
Ecco chi è lo scriba di cui si parla: è colui che fa l'incontro con il vero Tesoro e lo trae dalla sua stessa vita. Però, per vivere della Sapienza di questo tesoro, lo scriba cristiano di oggi non deve sentirsi migliore degli altri, non deve anteporre alla Parola di Dio la propria parola, ma deve camminare con perseveranza unito a Cristo, vigilando su se stesso e avrà sempre il suo tesoro, anche in tempi disillusi come oggi, nella certezza che Egli è per tutti noi quel tesoro venduto a caro prezzo che ci vuole tutti felici.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!