mercoledì 29 luglio 2020

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

DAL POCO AL TUTTO

Domenica scorsa abbiamo lasciato un discorso parabolico che ci permetteva di collocarci nel cuore di Dio, ed entriamo, in questa domenica XVIII del Tempo Ordinario, nel segno della condivisione.
Per capire il senso della condivisione, questa volta non abbiamo una parabola ma Gesù in persona che vede, che ha compassione, che guarisce, che si fa carico altrui fino a saziarne la fame.
In questa Parola domenicale ci siamo tutti, nessuno escluso. A meno che non ho già deciso di ascoltare la Parola di Gesù, quella parola che può dare senso alla mia vita di fede, anche in questo tempo in cui il Covid ci ha messo alle strette. 
C'è una sera per tutti e la sera di cui si parla nel Vangelo, è il limite creaturale, il limite delle umane possibilità, in cui diamo uno stop. Eppure Gesù va oltre quel limite e diviene occasione per rivelare se stesso, il suo essere Dio: sente compassione ma si trova a lottare con chi (in questo caso i discepoli) con chi prende le distanze, che afferma che ognuno deve bastare a se stesso, che ognuno deve pensare a se stesso.
Prendere le distanze significa stare fuori dalla logica di Dio, significa stare fuori dal cuore di Dio. L'uomo ancora oggi ha sete di verità, di vita, di soddisfazione: chi sarà la sua ancora di speranza se prendiamo le distanze?
In questo contesto Gesù è al centro. Egli sazia il desiderio di ogni vivente. Se i discepoli si preoccupano della gente, lui il Maestro si occupa della gente.
La risposta parte dal poco: cinque pani e due pesci. Davanti abbiamo un numero, il sette, che vuole indicare quella pienezza, quell'abbondanza. Eppure quel poco ai discepoli crea dei problemi e chiedono come sfamare il desiderio della folla. 
Anche noi, oggi, ci ritroviamo in quel poco in cui ci perdiamo, in cui creiamo problemi. Gesù ancora una volta ci dice non come, ma chi! E partendo da una benedizione usuale divide quel poco e chiede di dividerlo e quel poco, nella grazia, diventa tutto di cui c'è bisogno.
Ancora oggi Gesù insegna a non perderci d'animo ma di essere collaboratori della grazia, condividendo noi stessi, la nostra vita. C'è una compassione di Dio in cui, oggi, viene richiesta un pezzo della nostra vita. Non è una questione di moltiplicazione, ma vivere la gioia della condivisione, raccontando, vivendo, donando la perla preziosa che è Cristo Gesù. È la moltiplicazione della fede in Lui.
Sia questo il miracolo che si possa ripetere in tutti!

Buona domenica nel Signore a tutti voi!




immagine: www.theologhia.com