giovedì 6 agosto 2020

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

LO SGUARDO IN DIO OLTRE LO SCORAGGIAMENTO

Continua, anche questa domenica, la proposta di Gesù per tutti noi: la condivisione del pane. Un pane, che è Cristo, un pane che sazia, che è per tutti. È una proposta che arriva in un contesto di scoraggiamento. Stiamo vivendo l'emergenza Covid che ci lascia con quei grandi dubbi su una pronta ripresa, facendoci andare avanti a zig zag. Così come leggiamo fin dalla prima lettura di questa liturgia domenicale. 
Nella prima lettura troviamo il profeta Elia che dopo il suo fallimento, dopo lo scoraggiamento è invitato da Dio a fare un cammino interiore per una rieducazione alla fede. È l'esperienza umana che sperimenta il fallimento e che sempre ha bisogno della mano tesa di Dio. Il profeta Elia prova a cercare il volto di Dio, quel volto in cui è racchiusa la sua speranza e lo trova non nella tradizione, non nei propri pensieri, non nelle proprie immaginazioni, ma solo nel silenzio.
Questa esperienza, questo scoraggiamento si ripete nel Vangelo. Dopo la grande esperienza del pane condiviso e abbondato, i discepoli volevano godersi quel momento "magico" ma sono costretti da Gesù a portare quel pane sull'altra riva, in terra pagana. Il salire sulla barca con una certa resistenza a quel viaggio in terra straniera, ha trovato un forte vento contrario fino a sentirsi sballottati dalle onde. 
È la notte tra cielo e terra e questo sembra il posto della Comunità cristiana, della Chiesa, rappresentata da una barca e da dodici discepoli, non un luogo di successo e trionfo ma in mezzo al mare, dove è facile trovarsi tra acque agitate, vento contrario e incapacità di governare. Ma il Signore è presente. Egli è sempre presente, anche quando ci sentiamo scoraggiati, soli. Quando la vita ci trova fragili e ci travolge, Egli è presente. 
Anche quest'epidemia ha trovato delle resistenze in noi, ha travolto la Chiesa, l'ha lasciata sparpagliata, paurosa, timorosa e con mille domande. Ma anche qui Dio è presente e ci educa alla fede, invitandoci a guardare a Lui e non alle tempeste.
Certo non è facile. Infatti, ogni volta che i discepoli guardano al vento contrario, o come Pietro si vede affondare, è perché ha distolto lo sguardo da Dio. Anche noi oggi appena cessiamo di tenere lo sguardo su Gesù e lo poniamo sul vento contrario, affondiamo, anneghiamo "in un bicchiere d'acqua". È la poca fede riposta in Lui che ci fa avere questo sguardo corto, che ci tenta a voltarci altrove. Questo è un ostacolo a una vita di fede e di amore, a non fare un cammino interiore come Elia per scoprire nel silenzio il suo volto, a non ritagliarci quei dieci minuti di ascolto della Parola di Dio perché possa educarci alla fede e andare oltre lo scoraggiamento.
Ancora una volta il Signore ci invita a volgere lo sguardo su di Lui e anche quando siamo nel dubbio, eleviamo il grido della fede: «Signore, salvami!» e il miracolo si ripete, perché l'amore del Signore continua a sfamare, anche nella notte della vita.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!




immagine: www.puntofamiglia.net