martedì 11 agosto 2020

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

CON MARIA, MADRE DELLA SPERANZA

Buon ferragosto... espressione che è sulla bocca di tutti e facciamo bene a dirlo. Questo è il tempo delle ferie: chi al mare e chi in montagna, altri sono rimasti nelle loro abitazioni. Ferragosto in qualche maniera ci dice che questa è la sagra della corporeità! Peccato che questa sagra non abbia un risvolto per "le cose di lassù", ma solo quella di un corpo sano, abbronzato, efficiente..., e poi tutto, un giorno, finirà al cimitero. C'è da chiedersi: che materialismo è mai quello che va predicando il mondo, se poi non ci sa garantire quel Paradiso che scavalca malattia e morte e ci ricrea vivi e giovani per l'eternità?
Allora, girando la faccia della medaglia, è bene ricordare che oggi celebriamo la festa dell'Assunzione della beata Vergine Maria. Non è la festa del paese o patronale, anche se le restrizioni del Covid hanno limitato le feste religiose. Oggi celebriamo l'Assunzione della Vergine Maria al cielo in anima e corpo. Ella è icona del nostro futuro, anticipazione di un comune destino: partecipare in pienezza alla glorificazione di tutto l'uomo credente nella comunione piena con Dio. In altre parole, la Risurrezione.
Questa è una celebrazione che anzitutto ci dice che tutti siamo chiamati alla santità e in secondo luogo, che anche la nostra vita sarà trasformata ad immagine del corpo glorioso di Cristo Gesù. 
Il Vangelo odierno narra della visita di Maria alla parente Elisabetta, dell'incontro tra due grandi donne, tra due madri. Chissà quante volte abbiamo pregato, meditato con il Rosario, questo mistero insieme a quello dell'Assunzione. In questo brano si cela il mistero della vita, una vita che si fa incontro, che si fa speranza.
Maria parte dalla sua abitazione, magari nelle ore più calde del giorno, per portare una nuova freschezza di vita, per portare la vita per eccellenza. È la nuova vita, il nuovo profumo che inonda non solo la casa di Elisabetta ma la casa di ciascuno di noi. È il profumo di Cristo che Maria porta e la sua visita non è che un bagno di grazia. E in questo tempo tutti ne abbiamo bisogno!
«Benedetta sei tu... a che debbo che la Madre del mio Signore venga da me?», dice Elisabetta. È la misericordia del Signore che sempre visita, anche quel cuore che in questo periodo ha mandato in vacanza Dio, anche quel cuore che da anni è indurito, quel cuore che non ha pace. 
Di questa visita non ce ne accorgiamo finché non ne sentiamo il profumo. Il profumo si espande a poco a poco e non tutto in una sola volta. Una volta raggiunti da quel profumo, trasformati dal profumo di Cristo, anche noi con Maria possiamo cantare il Magnificat della vita. Una vita che continua, anche nelle situazioni tristi.
Ascoltare questa pagina di Vangelo nel giorno dell'Assunzione della madre di Dio è segno di speranza! La speranza è la virtù di chi, sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e la morte, tra il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell’Amore. 
Il canto di Maria, il Magnificat: è il cantico della speranza, è il cantico del popolo di Dio in cammino nella storia, anche quella di oggi. E Maria, ancora oggi, è in mezzo a noi a cantare il cantico della speranza, a darci una mano perché possiamo superare le difficoltà della vita, perché anche noi possiamo guardare le cose di lassù, anche noi un giorno possiamo godere della gioia eterna.
Pensare queste parole oggi nella festa della Vergine Maria assunta è fonte di grande forza, speranza e fiducia per tutti noi. Rivolgiamoci a Maria con piena fiducia e audacia, sicuri di ottenere davvero tutto quello che ci è necessario per la salvezza eterna.

Buona festa dell'Assunta a tutti voi!