giovedì 20 agosto 2020

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)

LA MIA FEDE IN CRISTO

Nella nostra vita amiamo molto chiacchierare, anche se spesso il nostro chiacchierare non è sano. Chissà se amiamo interrogarci, soprattutto nel nostro cammino spirituale, di fede. È quanto cerca di fare Gesù questa domenica: un sondaggio di opinione sulla propria fede con coloro che lo seguono da un po' di tempo. Prima di fare una domanda diretta, allarga lo sguardo e dice: "la gente, chi dice che io sia?". 
Nel cammino fatto con Gesù abbiamo appreso che Egli ha preso la natura umana, ora Lui stesso chiede quale umanità ha incarnato. Le risposte assomigliano a quelle del catechismo: imparata la lezione si ha la giusta risposta. Ma a Gesù interessa proprio questo? Siamo fuori pista se pensiamo in questo modo. Il Signore Gesù non può essere un uomo del passato redivivo e tantomeno un appartenente alla cultura popolare.
Una seconda domanda di Gesù vuole centrare il nocciolo della questione: "ma voi chi dite che io sia?", cioè "chi sono io per te?". È una domanda fondamentale questa qui, che va fuori l'opinione del comune sentire ed è indirizzata proprio a coloro che tutte le domeniche sono a Messa (anche se oggi si stenta sempre più), a coloro che Lui ha scelto per una missione particolare, a coloro che si riuniscono in associazione nel suo Nome, a tutti coloro che si professano cristiani Gesù dice: "chi sono io per voi?".
Ovviamente la risposta non va cercata nel catechismo o su un'immagine di whatsapp ma sulla relazione che abbiamo con Gesù. 
Gesù non sta cercando definizioni teologiche ma l'uomo in tutto il suo essere. È la domanda dell'innamorato quella di Gesù e l'amore di Gesù non è un singhiozzo o una convenienza come siamo abituati oggi. Gesù chiede: quanto conto per te? Che importanza ho nella tua vita? 
È Simone che risponde e il suo dire è la risposta della fede, è la risposta di colui che è pronto a seguire Gesù fino in fondo. E Gesù conosce già la fede di Pietro ma vuole sapere se è nel suo cuore. Gesù ancora oggi vuole sapere se il nostro cuore arde di Lui, se Lui è vivo dentro di noi. Simone ne è cosciente da profondo del cuore per questo Gesù gli dice beato, una beatitudine che sta solo in Dio, una beatitudine che risiede in una grande relazione con Dio e solo chi è capace di relazionarsi con Dio sa dire "Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente". E proprio in relazione a questa risposta che non appartiene alla cultura popolare, Gesù cambia il nome a Simone in Pietro e con Pietro inizia a costruire la sua chiesa e Pietro parteciperà per grazia alla saldezza della Roccia che è Dio. Nonostante i suoi limiti sarà presenza trasfigurante nel perdono, nel dolore, nella donazione, nel servizio.
Questa la bella notizia del Vangelo: il mio rapporto con Gesù, il Cristo, il figlio del Dio vivente! E noi siamo pronti a professare la nostra fede come Pietro? Siamo pronti ad essere pietra viva nella quotidianità sulla quale edificare una porzione di mondo nuovo? 
La domanda di Gesù rimane aperta, il Vangelo alla fine ci da la motivazione: la risposta deve maturare in tanti cuori. Ci sono io, ci sei tu... che ancora non siamo capaci di dire a Gesù, al figlio del Dio vivente, che è la nostra vita, che vogliamo essere la sua chiesa, che con Lui vogliamo salire il Calvario, che con Lui vogliamo risorgere, perché in Lui abbiamo trovato la sorgente della vita eterna. 
Sia questo ultimo scorcio dell'estate occasione per riscoprire la propria fede, il rapporto personale con Gesù.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!


 

immagine: www.paolocurtaz.it