lunedì 21 dicembre 2020

NATALE DEL SIGNORE (Messa "della notte" ANNO B)

OGGI È NATO PER VOI IL SALVATORE


Ed eccoci al Natale del Signore 2020. Domenica scorsa, dicevo di cogliere l'essenziale. Abitualmente il Natale si trasforma in un corri corri per lo shopping, per riunirsi tra parenti e amici, per un camminare sotto le luminarie e quanto richiama al clima festivo natalizio. Ma è solo questo?
Certo quest'anno la pandemia ci ha messo quel velo di tristezza sui volti e le motivazioni sono diverse. Anche le restrizioni imposte per evitare i contagi ci hanno portato all'esasperazione e anche alla depressione. Ma il Natale del Signore dove è collocato oggi? Ieri nella greppia di Betlemme; oggi quale è questa greppia?
Forse facciamo fatica a pensare e dare risposta a questa domanda, perché cerchiamo ancora ciò che è la tradizione e non l'essenziale.
A pensarci bene, anche Maria e Giuseppe quella notte trovarono una restrizione. Già in obbedienza alle leggi romane, si misero ad osservare il censimento imposto da Cesare Augusto ma si ritrovarono in un rifugio per animali, l'unico posto dove Maria poteva partorire. Questo è stato il Natale del Signore, quello che forse vogliamo celebrare e che non ricordiamo. Eppure Gesù chiede ancora se c'è posto nell'albergo dove poter nascere. Chiede se i nostri cuori sono disponibili perché Lui possa nascere nella nostra vita di ogni giorno. 
Per capire come, l'evangelista Luca ci permette di guardare con accuratezza l'evolversi degli eventi. Luca indica dei pastori che vegliano il proprio gregge. Questi sono coloro che godono di una cattiva reputazione: sono spesso considerati ladri e disonesti. I pastori, sono coloro che occupano il gradino più basso della scala sociale sono i primi ad essere coinvolti dalla nascita di Gesù. C'è da chiedersi se mi sento coinvolto in questa nascita. Oppure il clima creatosi a causa del covid mi lascia lontano, malinconico, triste?
Sembra che dal nostro cuore sia scomparso il vero senso del Natale. C'è da chiedersi se manca anche la semplicità per stupirci davanti a questo grande messaggio: "Oggi è nato per voi, il Salvatore!". C'è un oggi di Dio a Natale ma direi nella nostra vita. Nel Vangelo sembra che sia tracciato sette volte lasciando quell'ottavo alla nostra risposta.
Avere, quindi, quella semplicità ci dice che Dio continua ad incarnarsi e non sceglie i forti, i sapienti, i potenti di questo mondo, ma i deboli, i piccoli, gli stolti, gli ultimi. Possiamo pure aggiungere che nasce in questo lockdown, in questo momento serrato, dove possiamo veramente trovare, anche noi "un bambino adagiato in una mangiatoia": povero, emarginato, respinto. 
Proviamo ad entrare anche noi in quella greppia, entriamo in quella logica. Se resteremo fuori avremo solo un Natale merlettato dal covid, chiuso in fondo al cuore e continueremo magari a dire: "per me non è Natale!".
Una parodia che ci sta sui social, a proposito di questo Natale 2020, termina dicendo: "... in ogni caso è Natal".
Lasciamoci allora contagiare, trasformare da quella stella del natale chiusa nel profondo del nostro cuore: se anch'io nasco figlio di Dio, se accolgo la Parola, se accolgo Dio con Noi, riscopro il Natale dell'anima.

Auguri di un Santo Natale ricco dell'amore di Dio!



immagine: www.roccaporena.com