UN VANGELO CHE GUARISCE L'ANIMA
In queste domeniche abbiamo visto, insieme all’evangelista Marco, le guarigioni di Gesù: nella sinagoga, nella casa di Simone e il segreto e la forza di tutta la sua attività è la preghiera.
Quest’oggi, come un continuo, si rinnova la febbre. È la domenica del lebbroso, del malato, della purificazione. Il lebbroso non ha volto, non ha nome perché il lebbroso porta il volto e il nome di ciascuno di noi.
La lebbra è una malattia terribile, legata alla povertà, all’igiene, all’esclusione e anche agli abbracci.
Oggi forse questo tipo di malattia è peggio del covid: essere emarginati. Infatti, ciò che uccide la società è la solitudine, l’essere emarginato.
La lebbra a quei tempi era la malattia della pelle: bastava delle macchie bianche, pustole o altre manifestazioni per dichiarare la persona lebbrosa. I lebbrosi vivevano fuori dai centri abitati e venivano considerati dei “morti viventi” e, secondo il pensiero biblico, il loro essere lebbrosi era visto come il castigo per i peccati particolarmente gravi; quindi sul malato gravava anche il peso del senso di colpa e si addossava a Dio tutto questo.
Gesù ci dice il contrario. Il Dio incarnato, l'Emmanuele, finalmente ha posto fine a questa falsa idea di Dio e ce lo svela pieno di amore e soprattutto, un Dio che non emargina nessuno. Egli supera la legge con la misericordia. Il suo tocco non si schifa, supera la legge. La sua misericordia non conosce limiti. Il suo amore è sempre più grande del nostro peccato e ogni uomo ha bisogno di essere amato, salvato perché è l’amore che salva.
Non sempre il modo di amare di Dio è di facile comprensione. Non è facile ancora oggi capire che Dio è più grande della legge e del nostro modo di pensare.
Il lebbroso supera la sua vergogna, si sente amato per questo, a differenza di tanti altri lebbrosi, chiede di essere purificato. Quel “se” è molto importante, è quasi un entrare in punta di piedi per chiedere con discrezione la guarigione. E Dio vuole che io sia purificato nel profondo.
Il modo con cui il lebbroso richiede di essere guarito, fa anche pensare che Dio non è una macchina che distribuisce il proprio prodotto dietro a una moneta ma soltanto amore infinito. Forse, proprio questa domenica, per qualcuno di noi, è tempo di purificarsi dalla sua lebbra, è tempo di sperimentare il volto amabile di Dio. È tempo che torni integro nella sua piena umanità.
Purtroppo nella società, ancora oggi, l’emarginazione è ancora alla portata di tutti, soprattutto quando non sei nessuno, quando sei rovinato dalla malattia, dal tuo quieto vivere.
Anche tra i cristiani si trova quest’atteggiamento o modo di pensare. I messaggi che girano sono tanti e magari non diamo peso o giriamo pagina, persino un certo tipo di canzoni che ascoltiamo o canticchiamo, raccolgono in sintesi, un modo di vivere amorfo, senza senso. Vi è in generale una fatica a vivere la civiltà dell'amore.
Al di là delle canzoni, Dio è Colui che ancora oggi canta a ciascuno di noi il suo amore senza nessuna differenza. Egli è Colui che continua a stendere la sua misericordia per purificarci, per reintegrarci nella vita civile, per ridare dignità a una vita bistrattata.
Prendiamo esempio dal lebbroso, senza vergogna andiamo da Gesù per essere guariti, facciamo nostro il salmo responsoriale e chiediamo di essere liberati dall’egoismo e dall’indifferenza che ci spinge a chiudere gli occhi di fronte al male presente nel mondo.
Questa domenica chiudiamo il Tempo Ordinario che ci immette nella Quaresima: esso ci fa scoprire che il Vangelo è una bella notizia che guarisce l’anima. Ogni cristiano è chiamato a prendere sul serio il vangelo della guarigione, a provare come Gesù compassione per l’altro, ad avere viscere materne perché l’altro non si senta uno scarto.
Prendiamo sul serio il Vangelo, facciamolo con tutto il cuore perché anche noi, come Gesù, possiamo avere il tocco misericordioso, per sconfiggere, non solo la nostra lebbra, ma anche la sofferenza dell’altro e testimoniare il volto amabile di Dio verso tutti.
Buona Domenica nel Signore a tutti voi!
immagine: www.infooggi.it